sabato 20 dicembre 2008

Pronti, partenza, via

Fatto tutto. La valigia è ok, dentro i vestiti che ho visto che non metto mai. E un pezzo di formaggio. Sistemato tutto. Staccato tutte le spine, lavato tutta la biancheria, cambiato il letto così quando torno lo trovo bello fresco e pulito. Abbassato il riscaldamento. Preparato i documenti per il viaggio.
Tra poche ore parto. Viaggio tutto sommato breve: 2 ore di treno, 2 di aereo, 3 di auto.
Tanta voglia di tornare e un po' di paura, senza motivo.

Giornata pienissima. Ho fatto due giri in bici, uno stamattina e uno stasera. Così, tanto per girare. Uno dei sabati più attivi della mia vita.
Fra i due giri sono stato al Dickens Festival. Non era una strada, ma un intero quartiere teatro della manifestazione. Ho fatto oltre un'ora di fila per entrare (la fila iniziava a 30 metri da casa mia) ma dentro era spettacolare. Già la città, con case e strade fatte di mattoni rosso-marroni si avvicina all'immaginario della Londra del XIX secolo. Poi c'erano così tanti figuranti vestiti con costumi d'epoca che ti sembrava proprio di essere stato catapultato indietro di 150 anni. Solo per rendere un idea, c'erano uomini su bici storiche, pastori con le pecore, lebbrosi, mendicanti, poliziotti, ubriachi, prostitute, orfani, lavandaie, avvocati, maghi, scippatori, spazzacamini, guardie reali, spazzini. Poi ancora bande corali, banda scozzese con le cornamise, la regina Vittoria in una portantina. La cosa più bella era che tutti, da primo all'ultimo (non lo ho contati, ma saranno stati diverse centinaia) non uscivano mai dal personaggio. Cioè interagivano con le persone che camminavano per strada, ma si comportavano esattamente come se fossero appena usciti da un romanzo di Dickens. A proposito, non ho capito che cosa cavolo c'entri Dickens con Deventer, ma il festival è davvero bello, se un dicembre della vostra vita vi troverete a vagare per i Paesi Bassi, sapete cosa fare.

Potrei lasciare colpevolmente in sospeso il blog. Continuate però nel cercare di dare una risposta al quiz del millennio; prometto qualche aiutino a breve.
Spero di potermi far sentire presto. Non so se a casa sarò dotato di una connessione. Lascio qui il portatile. E adesso vado a nasconderlo sotto il divano.

venerdì 19 dicembre 2008

Trentacinque anni dopo

Ecco un bel quiz... era un po' che mi girava in testa e finalmente ho trovato il tempo per realizzare l'opera d'arte qui sotto.
Domanda: cosa hanno fatto insieme queste persone ritratte sotto la bellezza di 35 anni fa?
Avviso che è molto difficile, ma avviso anche che preferisco di gran lunga le risposte sbagliate alle risposte giuste, quindi sbizzarritevi.
Indizi (inutili): uno di loro è morto non molti anni fa, un altro oggi lavora nel cinema a luci rosse.


Buona fortuna!!!!
Domani è il mio ultimo giorno pieno a Deventer nel 2008. Il mio ultimo giorno di mercato a Deventer nel 2008. Il mio ultimo sabato a Deventer nel 2008...insomma, un sacco di ultimi giorni. Dicono non pioverà, speriamo.
Sarà la mia prima volta a Deventer in occasione del Dickens Festival, una roba grossa, a livello nazionale. Un'intera strada della città trasformata in un teatro, tante rappresentazioni delle opere di Dickens per tutta la città (all'aperto e gratis), esposizioni di cimeli dickensiani (manoscritti e robe varie)...già stasera mentre montavano i palchetti l'atmosfera faceva molto Christmas Carrol. Per chi fosse interessato, ecco il programma (ovviamente se arrivate fate un fischio).
Non so se si era capito dal paragrafo precedente, ma domenica torno a casa. Bello.

giovedì 18 dicembre 2008

Uno a cui cederei il mio blog

In altre parole un genio. Questo video ha composto il 90% di una mia lezione di oggi. Penso che molti professori universitari italiani potrebbero trarre vantaggio dall'esempio dei loro colleghi olandesi: qui semplicemente accettano che ci siano persone più brave a spiegare di loro, e quindi li fanno parlare direttamente.
Avviso che il video è in inglese. Fortunatamente l'oratore non è inglese, così qualcun altro oltre a sua madre ha la possibilità di capire. In realtà è abbastanza facile. Se ci riuscite sforzatevi.
Non si capisce subito di cosa il tizio stia parlando. Ma se volete farvi un idea di come si fa una presentazione, questo fa per voi.
Avessi metà del suo carisma non sarei certo qui a a scrivere queste righe.

Spero di non aver dato troppo a vedere quanto mi sono esaltato (per così poco, aggiungerà qualcuno). E spero soprattutto di non avervi annoiato; il mio idolo di cui ignoro il nome non lo avrebbe mai fatto. Per tantissimi altri video didattici sui temi più disparati TED vi sta aspettando.

lunedì 15 dicembre 2008

Emozioni

Mi scuso per il precedente post che una giuria internazionale ha insignito del titolo di "Post più noioso della storia dell'umanità 2.0". Ovvio analista per chi prende alla lettera.

Inizia l'ultima settimana del 2008 lontano da casa. Oggi sono particolarmente vuoto. Poca voglia di fare, meno ancora di pensare.
Però magari tra un paio di anni mi verrà nostalgia di queste cose, anche di una cena cinese che chiamarla arrangiata è farle un complimento.

Da sinistra le polacche, io, il padrone di casa
con la stessa canottiera con cui ha giocato a calcio, altri cinesi

Però adesso la nostalgia c'è, ma è di casa. Almeno fino a domenica. Una telefonata. Conferma. Grazie.

Ho finito di vedere il Dottor House. Ancora. E mi sono commosso. Ancora.

Concludo con il filmato della cronistoria dei 3 minut più emozionanti della mia vita. Emozione che tra l'altro -a parte oggi pomeriggio per quasi 2 ore grazie a Youtube- ho rivissuto anche andando in pellegrinaggio, come questa foto, mossa perchè fatta da Cristy, dimostra.

Ricordando le migliori 2 pizze in compagnia della mia vita

Spero che anche voi vi emozioniate, di nuovo.



sabato 13 dicembre 2008

Settimana

Ok, per rispettare il paese di cui uso le piste ciclabili e di cui bevo l'acqua del rubinetto sono stato in silenzio mediatico per una settimana. Ho voluto aderire all'iniziativa promossa in Olanda "una settimana lontano dalla Rete"... quindi il mio blog ha sofferto, i lettori di più, io molto di più. Ma almeno l'anno prossimo Sinterklaas non si dimenticherà di me.

Esattamente una settimana fa giungevano visite. Bel ragazzo, fisico atletico, biondo, occhi chiari, buona posizione. No, non sto parlando di me (chi lo aveva pensato è evidentemente convinto di essere sul blog di Francesco Totti). Comunque niente foto, perchè, mentre il mio amico coi panni ufficiali del turista scattava foto, io ero troppo impegnato a fargli pesare che io non ero un turista. Comunque giro canonico: Amsterdam in una bella giornata incredibilmente calda (14 ore nella Venezia del nord, rientro con l'ultimo treno) e Utrecht in una nebbiosa giornata incredibilmente fredda (5 ore nella città universitaria d'Olanda, rientro solo dopo 2 ore passate al tavolo di un bar davanti a una cioccolata calda). Comunque bellissimi giorni. Dank u vel.

Alla di lui partenza ho realizzato di avere una delle settimane più propense al cazzeggio di tutta la mia vita. Lezioni saltate o spostate, di fatto un paio d'ore all'università mercoledì pomeriggio, meno di due il venerdì mattina. Con tutto il tempo a disposizione ho fatto grandi piani. Cosa che non farò mai più, così mi incazzerò meno con me stesso la prossima volta, quando non ne realizzrò mezzo.

Ieri sera di nuovo qualcosa che vale la pena di raccontare.
I cinesi, forse stanchi di essere umiliati e offesi da me per come cucinano gli spaghetti, hanno proposto di andare da loro a mangiare. Ho controllato: nella versione di wikipedia in lingua cinese, la parole igiene non esiste. Ok, sono ragazzi, la casa magari era già un po' sporca quando sono arrivati... comunque sono stato contento della mia super vescica che mi ha permesso di riportarmi a casa mia le mie scorie senza dover testare la pulizia della toilette. Come se non bastasse (qui entrano in ballo molte questioni sull'intelligenza) il proprietario di casa mi ha raccontato un divertentissimo aneddoto: solo il giorno prima aveva avuto un incontro ravvicinato con un topo, proprio nella sua cucina. Proprio -ovvero- nella cucina dove si è preparato quello anche io ho mangiato. Poi, molto rammaricato ha aggiuto che ha tentato di catturarlo, di ucciderlo con la scopa; ovviamente - ha specificato - per mangiarlo (sia chiaro che non sto assolutamente scherzando nè ingigantendo la cosa). La mia mente occidentale-illuministica ha pensato: "l'avresti mangiato nello stesso piatto che io userò stasera?". Infine per tranquillizzarmi ha aggiunto che comunque non era riuscito a ucciderlo, ma era quasi sicuro di averlo colpito. "L'ho ferito in maniera grave" dice l'occhiamandorla. "E' andato a morire sotto un mobiletto diffondendo scabbia, leptospirosi, tifo, peste bubbonica" pensa l'occidentale-illuminista che ha guardato troppi Dottor House.
In tutto questo mi resta una domanda fondamentale: mi ha detto che il topo è entrato dal balcone. Ma come cazzo ha fatto, che l'appartamento è al 4° piano?
Schifo a parte, la cena multiculturale a livello di cibo è un successo. Le polacche partecipano con una zuppa di farina (?) che mi spiegano essere prodotta con elaborati processi chimici - evvai! Eugenio 2 - Salute 0 -. Io faccio le cotolette, anche se qio non esiste il pan grattato. Provo a grattare e sbriciolare i grissini che ho, non è il massima ma il risultato è buono. E quando li servo non posso resistere dal dargli la dimostrazione di quanto sia avanzata la loro cultura culinaria. A uno do la frittella che ho fatto alla fine (con l'uovo e il pane avanzato, io non butto via niente) e lui mi dice: "buona sta carne!". Fenomeno.
I china vanno di pollo (spero) con sedano e frutta secca, poi riso fritto e purè (che sinceramente non ci credo per niente che sia tipicamente cinese, hanno un po' la balla di serie, i nostri amici del popolo).

Dopo cena arriva il (ex) coinquilino spagnolo di Pietro, Pancho, che si va a giocare a pallone. Ovviamente il cinese che organizza non si sa spiegare, quindi dinchè non arrivo là non capisco dove sto finendo.
50 centesimi per giocare due ore a pallone in una palestra riscaldata, calcetto 3 contro 3 in un campo da basket, partite lampo ai 2, chi vinc regna. Niente regole. Che se detta fra amici la cosa è simpatica, quando tutti (tutti!) gli altri giocatori sono africani con il fisico da africani, la cosa spaventa un po'. Poi va tutto meglio del previsto. Io e lo spagnolo regaliamo un po' di senso tattico europeo, lo strapotere fisico di qualche ghanese fa più che paura, ma mi sfianco e mi diverto molto. Se poi ci mettiamo lo spettacolo del cinese alto 1,55 che, indossando una canottiera da muratore, sbaglia ogni movimento in campo e tocca la palla come Edward mani di forbice con il suo materasso ad acqua...siamo vicini al divertimento puro. Se poi aggiungiamo che la serata finisce con due miei tunnel-gol al suddetto cinese (cui evito di dire "Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo" solo perchè ho paura che qualche africano mi percuota fortissimo), beh, allora siamo all'estasi completa.

Stamattina bel sole. Esco. Freddo barbino. Decido di mangiarmi a casa, al calduccio le mie alici. Quando torno dal mercato guardo le borse della spesa. Clementine e zucchine, l'ospizio mi sta aspettando.

PS: se qualcuno ha creduto alla storia della settimana olandese lontani dai pc, allora siete dei terapisti.

sabato 6 dicembre 2008

giovedì 4 dicembre 2008

Viaggi

Scarico le foto della tre giorni di giri per l'Olanda che ho fatto nel week-end. Potrei... (no scherzo, odio ripetermi). Di foto ce ne sono un casino. Cristy ha lo scatto facile, 257. Di foto ce ne sono un casino mosse. Cristy ha la mano ballerina, 60 le salvabili.

Panorama di Utrecht dai 112 metri della torre
(che significano 462 scalini a chioccciola)

Amsterdam, Pietro e io verso un ponte
(o verso il pranzo o verso l'infinito, come preferite)

Mercatino di Natale a Dortmund,
il grande albero nel cento della piazza

Ok, dopo aver dimostrato che c'ero, ecco il veromotivo di questo post. Fra gli scatti che escono dalla mia macchina fotografica mi imbatto in 4 foto del 19 novembre, ovvero il giorno in cui il mio incolto pelo della faccia compiva 27 giorni...e visto che avevo un esame e visto che facevo schifo mi sono rasato. Però l'ho fatto a rate, solo per fare il gioco "Vediamo come sto con..."

Perciò condivido i brillanti risultati della mia indagine.

Versione barbone


Versione D'Artagnan


Versione SuperMario o un giovane Vito Corleone
(i 50 secondi della mia vita in cui mi sono sentito
la faccia più italiana che si può)

Liscio come un canale di Amsterdam

mercoledì 3 dicembre 2008

100

Grazie alla fedeltà dell'olandese mangiante mi sono reso conto che oggi festeggio le 100 giornate tonde tonde lontano da casa.
Questo meritava sicuramente un post.
Potrei aggiornarvi sulle ultime novità.
Sul fatto che gli altri due italiani sono partiti.
Sul fatto che ho ricevuto visite.
Sul fatto che ho varcato per la prima volta il confine olandese.
Sul fatto che ho provato gioia nel rientrare nel suolo patrio (olandese).
Sul fatto che ho passato una seconda notte in bianco.
Sul fatto che ho avuto i risultati degli esami.
Sul fatto che sono contento dei risultati degli esami.
Sul fatto che faccio niente, sempre stanco.
Sul fatto che continuo a guardare Dottor House.
Sul fatto che aspetto visite imminenti.
Sul fatto che la festa di Sinterklaas è bellissima.
Sul fatto che ancora un paio di settimane e torno a casa.
Sul fatto che ne ho voglia.
Sul fatto che devo già andare a dare il pravviso per quando lascierò la casa.
Sul fatto che questo mi da fastidio e nostalgia anticipata.

Potrei aggiornarvi ma non ne ho voglia. Però, visto che sono fato al contrario, che faccio quello che prometto di non fare e non faccio quello che prometto di fare,che vi parlo e non vi parlo allo stesso tempo di queste cose...beh, vi metto anche questo bel video. Ho avuto 30 giorni per farlo calzare a fagiuolo...ovviamente sono in ritardo, come sempre. Poi stasera non piove neanche. Però è giusto così.


mercoledì 26 novembre 2008

Non è mai lupus

Mi si faceva giustamente notare che non sto aggiornando il blog con grande frequenza. Grazie.
In ordine di importanza (importanza per la mia mente stanca):
nel week end mi sono fatto una pera di Dottor House (parallelo ubriacone con Brunello di Montalcino); ho trovato un sito (cantina) con tutte le puntate (barrique di ogni sorta) di tutte le serie (ogni etichetta conosciuta) e in straming (sono dentro di notte, non c'è il custode e ho il mio bicchiere preferito).
Ergo ho larvato per quasi tre giorni (per pudore non dico quante puntate ho visto, tanto non indovinate) e ho perso un sacco di tempo che avrei dovuto impiegare lavorando all'ultimo progetto che devo consegnare in settimana.

Sottotitolo del post: Ma si può?

Lavoro che ovviamente -ovviamente per me- avevo sottovalutato, così lunedì ho pensato bene di fare due conti...e fai due conti che fai due conti... ho fatto il primo loop della mia vita. Nel senso che ho fatto un dritto da antologia: cena lunedì sera tardi (tripla omelette a mezzanotte) poi davanti al computer ininterrottamente fino alle 4. Di pomeriggio. Giuro che non ho cacciato neanche uno sbadiglio. E mi sono solo alzato solo per vedere l'alba su Deventer ancora un po' innevata. No, per la vescica no, io ho un grande livello di sopportazione in quel senso.
Lavorata sovrumana che mi lascia invece che esausto carico come una molla. Alle 4 smetto non perchè sono stanco, ma perchè all'università c'è una festa per salutare i miei compatrioti prossimi partenti. Io sono a digiuno da molto e quando arrivano i bastoncini di pesce offerti dal catering interno della scuola, dopo due giri di cortesia per tutti me li metto davanti e abuso in maniera spaventosa. E anche senza troppo pudore, visto che assieme al cibo arriva anche un carrello con bevande varie, fra cui...una cassa da 24 di birra ghiacciata. Alla fine non ne resterà soltanto uno, ma soltanto 9, che considerato che a bere eravamo solo in due...
I cinesi portano una chitarra (per una questione di grandi numeri, devono pure azzeccarne qualcuna a volte) e uno di loro dedica ai due italiani "Take me home, country road" di John Denver (figa come pronuncia lui "Virginia" è una cosa che ti fa capire il senso della vita). Finito questo momento quasi commovente ci mettiamo a fare karaoke, con noi itailani che alterniamo alla chitarra canzoni che conoscono tutti (tutti quelli nati più a ovest del Pakistan) e i cinesi che cantano canzoni struggenti
Quando la mia gola e calda, non solo e non principalmente per il canto, partiamo coi grandi classici incantabili tipo You can't always get what you want", "Whith or wothout you", "I can't help falling in love with you" fino a un accenno di "Hotel California". Perdiamo un sacco di tempo con gli accordi perchè i cinesi si ostinano a cercarli su youtube...ok, bel tentativo, magari alla prossima ti spiego un po' di cose.
Finale nella mestizia intimizzatrice con colonna sonora "The scientist". Sembra butti male, la testa pesa. Invece reggo un casino, e sono gasato perchè lavorando come un cinese (che poi ho scoperto essere degli scansafatiche da antologia) mi sono messo avanti. Perciò serata al cinema. A vedere James Bond. Faccio la mitraglia di Batistuta quando parlano italiano e solo noi tre capiamo. Poi mi perdo nella trama, capisco solo inseguimenti scazzottate sparatorie scazzottate amoreggiamento scazzottate sparatorie incendio finale. Ma mi basta. Poltrona comoda, buio in sala: anche qui non un solo sbadiglio. Stupefacente. Il biglietto costava 10 euro inclusi bibita e pop-corn. Confezione gigante che io lascio elegantemente mezza piena sotto la mia postazione, senza rovesciarne neanche uno. il cinese invece li ha finiti. Oggi in classe (doppia tosse imbarazzata). Durante la lezione (tripla tosse imbarazzata). Fantastico. Così fanno 40 ore tonde tonde di veglia. E la scorsa notte un sono regolare, 8 ore, nè più ne meno.

Musica e pere
(io sceglierei il link, maledetto incorporamento disabilitato)

Ps: stamattina ho preso per la prima volta del mafioso, ovviamente in quanto italiano. La cosa che mi ha dato più fastidio è stato non che me lo abbia detto un olandese, ma che me l'abbia detto di fronte a uno svizzero. Per fortuna quest'ultimo non ha detto nulla altrimenti avrei sicuramente infierito su di lui dicendo: primo tu non prendi parte neanche a una barzelletta, dueee treno dell'amore portami con te, qua trovi la gioia, c'inquinate il fiume, seeei srgewce.

giovedì 20 novembre 2008

Ci vedono così...

Come diceva il poeta, "chi mi conosce lo sa", io non è che sia un mostro di lingua inglese. Ok, distingua comodamente la bandiera britannica da quella del Nepal, e nei momenti di maggior lucidità so anche scomporla in quella Scozzese, Inglese e Nordirlandese (povero Galles!). Ma con la lingua faccio all'italiana, ovvero mi arrangio. E con la pronuncia inesorabilmente affondo.
Ok, questa è la situazione, la conosco e ci convivo. Tento anche di migliorare, sono in Olanda apposta. E se se ne parla ci posso ridere su. La mia cultura mi ha dotato di autoironia.
Mentre in Cina....
Ok, solo breve filippica.
Non puoi tu che dopo 4 anni che abiti qui e pronunci "tempo" uiter, ospedale ustidal e che, pur non sapendo pronunciare le "R", ti sei scelto un nome occidentale con la "R".... non puoi tu occhiamandorla sfottere la mia pronuncia! Tant'è che quando parlo io tu capisci sempre, quando parli tu nessuno ti capisce, a parte 1 miliardo e mezzo di persone (idovina da che nazione vengono?).
Soprattutto non puoi fare ironia se poi non sei disposto a fare ironia su te stesso. E tu non lo sei. Non per colpa tua, ma non lo sei, come i quasi 2 miliardi di tuoi compatrioti. E io mi dispiaccio fortemente per voi.
E vi dimostro che noi siamo diversi.
Perciò ecco un po' di sana autoironia made in Italy.



Questo è palesemente opera di francesi, se ascoltate bene la pronuncia delle erre. Ma io sono autoironico, quindi obbiettivamente dico che fa ridere (e dico anche che piece e piss li ho sempre pronunciati e sempre li pronuncerò alla stessa maniera).

Quest'altro è semplicemente un capolavoro, e stando a quanto mi hanno detto le polacche, quando noi italiani parliamo fra di noi nella nostra lingua, sembriamo esattamente come lui. Quello di mezzo, intendo.

martedì 18 novembre 2008

Paper

Come Francesca chiedeva. Se non si legge mi dispiace. Ricordate però che c'è un Eu davanti.


Dicono che sabato nevica. Speriamo.

lunedì 17 novembre 2008

giovedì 13 novembre 2008

Andate, esami, ritorni

Domani vado in gita! Che spettacolo: saranno stati più o meno cinque anni che non pronunciavo questa frase...

Si va ad Utrecht, con tanto di visita guidata a una biblioteca (pallosetto) e a un museo di carillon giganti (grosse più o meno come una roulotte, qui sono una tradizione, il sabato al mercato ci perdo le ore a guardare i suoi meccanismi). Chi mi prende mentalmente in giro non ha idea di quello che si perde.
Pomeriggio free. Biglietti del treno e pasti pagati dall'università. Ritorno ognuno per i suoi ("volete che vi faccia anche il biglietto per il ritorno o qualcuno pensa di fermarsi ad Utrecht" chiede non ironica la nosta Janny). Ma si tornerà tutti. Non insieme.


La scelta è caduta su Utrecht dopo che noi europei abbiamo fatto blocco dopo che i cinesi (guidati magistralmente da una di loro, dai modi un po' sospetti di un emissario del partito) avevano spinto in maniera fastidiosa per Maastricht. Che sarà anche una città carina, ma è a quasi 3 ore di treno da Deventer: in giornata è una bella sfacchinata. La cigliegina sula torta di tutto questo era la motivazione di tale destinazione: quella che per tutti noi è solo una città famosa per il trattato, per loro è rinomata perchè, essendo una città di confine, c'è un ristorante che è una parte in territorio olandese, una parte in territorio belga. Un ristorante!!! Cioè secondo voi io mi devo fare 6 ore di treno in un giorno per mangiare in Olanda e pisciare in Belgio? Questo è stato più o meno il mio commento quando il carrarmato della proposta/dictat cinese per Maastricht avanzava nella Tien An Men della discussione. Poi però, alla prima prova di forza, appena hanno vosto che potevano rischiare uno scontro (anche se solo verbale)... tutti a Utrecht, e anche più convinti di noi...senza parole.


Forse non ce l'hanno raccontata giusta, forse il ristorante era solo una scusa per estradare, o forse li fa impazzire quel piccolo pisellino d'Olanda che si incunea fra Belgio e Germania. Noi tutti continuiamo a chiedercelo, loro continuano a fare quello che gli docono.

Ok, questo post si è trasformato contro la mia volontà in un ennesimo post antiocchiamandorlesco. Perciò sterziamo.

Periodo di esami, settimana più che impegantiva. Per chi non l'avesse capito da post precedente -e mi auguro che siate stati in molti- due esami scritti, lunedì e mercoledì. Il primo lungo, il secondo lungo e difficile.

Alcune cose spettacolare dello svolgimento degli esami alla Saxion University che non si possono celare.

In aula non c'è il tuo professore, ma una tizia che tu non hai mai visto, che squadra per ore la tua carta di identità, che controlla la tua firma che neanche sugli assegni da Cartier, segna le annotazioni che fai...roba che da noi appena alla maturità. Si vociferache questa donzella sui 60 faccia questo di mestiere, gli altri mesi dell'anno li passa in naftalina, a ingozzarsi di Fisherman Friends: mercoledì se ne è sparati 6 nel giro di 7 minuti (l'ho notato non perchè non stessi facendo niente, ma perchè i sornacci schifosi e continui di un cinese di fianco a me continuavano a distrarmi. Per chi ignora il significato, sormacciare significa tirare su dal naso in maniera rumorosa il catarro misto a muco).

Ultima chicca della sessione di esami: nei corridoi delle aule dove ci sono test, almeno uno per piano, c'è un'agente della sicurezza con tanto di divisa con il logo Saxion che se ti intima di fare silenzio se tu passando davanti a lui chiacheri con qualcuno.

Poi. Oggi ho fatto una delle più intense lavorate mentali della mia vita: ho scritto un report su un progetto ininterrottamente dalle 10 alle 18. Ininterrottamente intendo che non mi sono neanche alzato dalla sedia, nè per mangiare nè per andare in bagno. Ho scritto una decina di pagine in inglese insieme a una polacca. Il bello di tutto questo infatti, è che è un lavoro di gruppo. Io, la polacca e una cinese. Ma visto che io mi sono già fatto il mazzo per 2 e 1/2, ora rischio anche di rimanerci fregato, perchè se la cinese, come temo, non farà la sua parte (che io non posso materialmente fare), oltre a non farmi prendere 3 crediti che -cazzo- mi servono, renderà anche inutile ore e ore di lavoro che ho fatto.

Come avrete notato dall'improperio e dal "nuovo" tema, questo post sta nuovamente tornando a delirare sui cinesi. Quindi dopo aver sterzato, lo fermiamo qui. Come diceva puffo Quattrocchi: "Che è meglio!"

lunedì 10 novembre 2008

Numeri


1 : sempre, per ora, io

2 : le chitarre che ci sono adesso nella mia stanza

4: le aringhe che mangio il sabato al mercato

7 : i cinesi che sono in corso con me

9 : il primo votone nell'università olandese

10 : le birre che ho bevuto venerdì sera

12 : i gradi che ci sono oggi

13 : i gradi del vino che mi ha regalato il mio coinquilino congolese

15 : i giorni che mi tocca aspettare per avere i risultati dell'esame di oggi

16 : gli euro di un biglietto andata e ritorno per Amsterdam Centrale

17 : l'ora in cui mi sono svegliato giovedì

18 : i giorni che non mi faccio la barba

24 : gli anni che compio tra un po'

28 : gli anni del mio professore più giovane

29 : i gradini della scala a chiocciola della mia casa olandese

30 : i minuti di ogni giorno della mia vita che in media avrò passato in Olanda

31 : gli esami universitari che ho passato fino ad ora

34 : gli esami universitari che ho tentato

38 : le ore consecutive che sono stato senza mangiare qualcosa di decente

43 : le volte che ho dovuto leggere le soluzioni per finire Indiana Jones e il destino di Atalntide

54: gli anni che compie mio padre oggi, auguri

55 : i minuti di treno per andare a Utrecht

56 : le persone che hanno votato ai miei sondaggi

75 : i watt della lampadina sopra il mio letto

76 : i giorni che sono in Olanda e i post dell'olandese mangiante

83 : i post di questo blog, questo compreso

100 : i grammi di parmigiano reggiano che ti danno con due euro e mezzo

106 : i giorni che non vedo il mare

120 : i secondi che ci metto in bici ad arrivare all'università col semaforo verde

156 : gli euro che ho speso ad arredare la camera

249 : gli articoli che ho scritto sul giornale

288 : i film in streaming che posso guardare

484 : i giorni che non scrivo più per il giornale

636 : i artécol in wikipedia in dialèt arzàn

2638 : i file della cartella immagini del mio computer

8759 : i giorni che ho vissuto fino ad oggi

sabato 8 novembre 2008

Sensazione

Ma quanto gira????

giovedì 6 novembre 2008

Buchi e leggi

Giornata strana. Prima mattina della settimana che mi sveglio a un orario decente -leggi otto del mattino-, nonostante sia andato a dormire alle 2.30, dimostrando senza ormai alcun dubbio che vivo con il fuso orario di Capo Verde.
Metto finalmente il mio bellissimo coprisella sul sellino della mia bici. Anche se non calza alla perfezione ho dovuto metterlo: se hai una sella "gel" e ci viene un buco, è probabile che il gel esca e ti sporchi i pantaloni -leggi accadimento di sabato-
Vado ad una lezione che non dovrebbe esistere. Il professore la chiama appuntamento perchè è un momento di recupero che ha ritenuto necessario visto che in due mesi di lezioni, a forza di pause caffè non era riuscito ad iniziare il programma che si era prefissato. Cosa ancora più strana, capisco un casino, mentre le menti occhiamandorlate intorno a me mi sembrano buchi neri -leggi gialli-. Quella che rispetto di più gioca a Mahjong.
Mi sparo un altro panino Subway di 30 cm senza fare una piega. Mi faccio il mazzo tutto il pomeriggio per un progetto di gruppo dove io ho fatto tutto il lavoro e le mie due compagne non hanno nemmeno cominciato il loro (che è ovviamente minore del mio). Scopro -leggi Pietro mi informa facendomi sclerare mentre lavoro al mio progetto - che la mia idea buttata lì per supportare moralmente chi voleva mollare non era un buco nell'acqua: io avevo scritto "cosa ho prodotto in bagno", chi mi ha copiato -guardare solo a stomaco vuoto- è stato più diretto.
Esco dall'università che piove. Piovvigina. Il mio coprisella è bagnato. Nella tettoia sopra la mia bici cìè un buco -leggi voragine-
Attacco la dinamo e parto. Che strano rumore che fa la dinamo. E che strano scodinzolo che ha oggi la mia bici. Ruota sgonfia...ruota a terra...ruota con un buco.
Prima di sera conosco un ragazzo molto gentile, davvero simpatico. Penso senza dubbio che sia gay, ma non è toscano - leggi: perciò non so perchè lo sto dicendo in questo post -
Visite italiane alle 22.20. Non ho ancora mangiato. Non sono lui lui, quindi gli unici buchi che mi vengono sono quelli della fame.
Pastasciutta delle 23, ricca di panna che fa sempre bene -leggi: solo se vuoi imitare il blogger che due anni prima che l'ebbi mi rubò l'idea -
Poi non c'ho sonno, d'altronde in quel buco di isola che è Capo Verde, non è neanche mezzanotte.

In tutto questo, non ce l'ho fatta a trovare un solo buco per studiare decentemente per gli esami della settimana prossima.

domenica 2 novembre 2008

Riso amaro

Più bonariamente che si può (perchè sicuramente non è colpa sua), però... ma vaffanculo, Timo Glock!!!! Cazzo, mi ha ucciso a posteriori una gioia che era già iniziata. Godimentus interruptus. Cazzo!
A momenti mi passava la voglia di postare questo video. Che spero aiuti chi si sente come me a farsi una risata.



Sicuramente non riderà il pirla dell'ultima scena del filmato.

PS: qui piove, anzi no, anzi sì di nuovo. Devo studiare parecchio. Ce la posso fare.
PPS: previsione. Come Hamilton, anche Obama rischierà di non vincere.

giovedì 30 ottobre 2008

Narrazione

Prima di leggere il post, accendete le casse o indossate le cuffie, alzate il volume e fate partire il video. Non è che centri con quello che c'è scritto, ma è una bella canzone. Perchè stamattina a lezione ho messo su November rain dei Guns N' Roses e i cinesi mi hanno detto che non la conoscevano. Cazzo! Allora ho pensato: ci sono situazioni sottovalutate. Perciò, combatti il cinese che è in te, ascolta e conosci questa canzone.



Allora, dopo tanto, ritorno. Scrivo, quindi sono. Vi ringrazio per le esortazioni a riprendere a scrivere un post; esorto tutti a tempestare di richieste molto più pressanti Mario, che ha addirittura manifestato la volontà di (scusate il tecnicismo) chiudere su baracca e burattini. Forza magico, non mollare!

Aggiornamenti sulla situazione olandese: la settimana scorsa era la "autumn vacation". Ho girato in dolce compagnia più in questa settimana che nei due mesi precedenti.
In brevissimo: Amsterdam (centro storico, canali, red light district, giro in barca), Den Haag -che sarebbe poi l'Aia- (Panorama Mesdag, centro storico, Madurodam, palazzo del governo), Amsterdam -ancora- (Rijksmuseum). Considerazione: alla fine le città olandesi sono piccole, comode da visitare anche a piedi. Non c'è l'infinità di cose da vedere stile Roma, tutto è molto raccolto attorno al centro, tipo Firenze, mutatis mutandis...in sostanza delle grandi città da visita di una giornata.

Il mio pub preferito di Deventer, unico "monumento" della mia città presente a Madurodam (che è una specie di Olanda in miniatura). Sfuocata, ma si vede la strega a cavallo della scopa che si spalma contro il muro della birreria.
Dopo il relax completo (di fatto ho avuto un intervallo fra l'ultima lezione prima e la prima lezione dopo di 12 giorni!!!) mi dovrei rimettere sotto: le scadenze per gli esami sono molto vicine, metà novembre per essere vaghi (e abbondanti). Dei due progetti, in uno sono messo male, nell'altro invece sono nella merda. Ma la merda (metaforicamente parlando) mi stimola, do il meglio sotto pressione. Poi la presenza dei cinesi è tranquillizzante...se ce la possono fare loro! Ma non divaghiamo e non mostriamo del motivato razzismo.
L'alimentazione tirata in questione da qualcuno come motivazioni della mia assenza dalla tastiera, in effetti ha qualche ruolo. Adesso la prendo alla larga, perciò riscrivo la parola alimentazione evidenziata -alimentazione- così, quando sarete arrivati alla fine della storia, vi basterà alzare gli occhi e vi ricorderete subito da dove ero partito. Questo era un grande esempio di metascrittura (scrivo dello scrivere). E con questo ho aperto un'altra parentesi ( ). La smetto.
Allora. Domani è il 31 ottobre. E' una grande ricorrenza. No, non halloween. Non solo, non principalmente. Domani è soprattutto l'ultimo giorno buono che ho per usare i miei buoni di Subway. Ovvero nella catena di negozi di fast food, dove però i panini sono sfilatini di 30 cm che ti riempiono davanti a te, su tua ordinazione, con ingredienti che vedi con mano essere freschi...in sostanza, come diceva Pizzul, tutto molto bello. Ultima parentesi, lo giuro: Subway deve andare di moda soprattutto negli States, vista la dislocazione dei 7 ristoranti ce ci sono in Italia (benedetto indotto delle basi militati NATO).
Comunque. Visto che la mia casa sembra una abitazione da famiglia (quindi da consumatori per eccellenza) mi arrivano nella cassetta della posta (in realtà mi arrivano per terra, visto che ho solo un buco nella porta) centinaia di volantini pubblicitari la settimana. E visto che sono anche molto solo nel momento del pranzo, a volte (sempre) ammazzo il tempo leggendoli. Sembra un filino squallido, ma mi diverte: comparo i prezzi, guardo i mobilacci che producono qui, irrido i loro salumi strambi...e mi butto sulle offerte! Così, un giorno, mi trovo fra le mani questa pagina composta da 12 tagliandini sconto per panini da Subway. Si va da 3x2 a 50% a menu fissi, con coca, con biscotto, pollo e verdure, vegetariano, ranch bacon...insomma, c'è da morire. Il problema è che scopro questo sconto solo lunedì. Ovvero solo 5 giorni prima che scadano. Mi consulto con i connazionali e decidiamo che è da immorali sprecarli. Così, fra ieri e oggi (lunedì pensavamo di cenarci, ma chiude saggiamente alle 18.00) ci siamo sparati all'incirca 75 cm di sfilatino superfarcito a testa (esattamente 2 metri in totale), spendendo meno di 15 euro a testa, bere incluso. Direi un lusso. Ma anche una maledizione, perchè domani dovremo consumare gli ultimi 6 buoni...ci aspettano 240 centimetri di morbidezza: io ho proposto pranzo e cena, si vedrà, magari verrà in nostro soccorso qualche zombie. Quindi il cibo mi rallenta e mi fa passare la voglia di faticare, persino di fare la fatica di scrivere un post. Adesso infatti sono digiuno, un po' per la sfilatinata di oggi, un po' perchè di sotto mi aspetta una zuppa di asparagi...va beh ,almeno le verdure fanno bene.
Per il resto, freddo cane, ieri sera c'era ghiaccio sulle mie finestre. Oggi ho messo i guanti di Gore-tex per andare in bici. Quelli che a casa uso solo per andare a sciare.
Oggi pomeriggio -ovviamente dopo essermi ripromesso di studiare intensamente- ho giocato con la Playstation a casa di Pietro. 3 ore ininterrotte di PES. Riproduciamo un gran mondiale, finale persa ai rigori contro la Spagna. Che sfiga, era proprio destino.
Ad Amsterdam ho mangiato in un tapas argentino, avevano sintonizzato un canale di musica latina. Entro e ci sono dei ragazzi formosi cone delle maglie a righe. Poco poco erano i Finley spagnoli! Erano i Finley spagnoli.
Adesso vado a mangiare, perchè ho un gran bisogno di scaldarmi. Mi sono seduto al computer dopo essermi tolto la maglietta. "Tanto accendo solo, poi mi vesto e vado a cena"....così è più di un'ora che sono qui e c'ho la pele d'oca che sfiora il soffitto.
Che storia!!!

lunedì 20 ottobre 2008

Flash

Oggi è uno di quei giorni che volano via. Uno di quelli che non puoi assolutamente ricordare. Prima di tutto perchè non succede assolutamente niente. Non esco, non studio, non mangio, non parlo. Un giorno fantasma. Ok, qualcosa lo faccio. Lavo la biancheria. E la stendo al tramonto. Le previsioni mettono pioggia stanotte, forse farò qualcos'altro. Raccogliere la biancheria stesa.
Un altro dei grandi motivi per cui questa giornata è voltata è perchè ne ho dormito più della metà. Non nel senso di quei piccoli sonnellini insulsi: no, ho proprio attaccato al sonno di stanotte quelle 5-6 ore di bonus...evitando di dire a che ora mi sono svegliato, faccio presente che adesso sono incredibilmente sveglio e riposato. Altra cosa positiva del gran dormire è la possibilità (è statistica, non certezza) di sognare di più. E io mi sono svegliato con questa immagine.
Una situazione veramente assurda.
Partendo dalla cosa più realistica:
Io giocavo nella nazionale italiana di basket.
La nazionale italiana di basket era in finale alle olimpiadi.
Roberto Chiacig era nero.
La nazionale italian di basket stava battendo gli stati uniti in finale.

Questo post è un vano tentativo di atribuire un'etichetta, anche se solo un sogno, a questo giorno, in modo da non farlo svanire.

E visto che 4 etichette sono meglio di 1, ci aggiungo queste 3, che non sono mie ma che a proposito di cose assurde, irreali e poco probabile, se la giocano fino in fondo.





domenica 19 ottobre 2008

Ombre di luce. Riflessioni riflessive

Momento incredibilmete riflessivo. Cioè, non il mio, quello di ciò che mi circonda. A iniziare dai blogghettari che fanno la malora: viaggiano, fanno feste, si interrogano, si licenziano...io non sono uno che si impressiona facilmente, ma qui ci vorrebbe davvero l'agente Barbrady!
Rewindiamo. Nasce -e muore- l'idea con un sorriso, aprendo una mail di un amico (che in momento di grazia me ne invia 23 di fila): foto datata, gli scienziati di almeno 50 anni fa provano ad ipotizzare un computer del 2004.
Realizzo che esiste una riflessione sul futuro. La cosa (non la cosa in sè, ma il riflettere sulla cosa) mi sconvolge. Poi impazzisco quando ci aggiungo la mia riflessione sul concetto di riflessione sul passato. Che devo fare per forza, perchè per il corso Management & communication skills, oltre a leggere un libro motivazionale, devo scrivere una quarantina di pagine rispondendo alle domande alla fine di ogni capitolo. Per far capire il genere: "quali sono i tuoi punti di forza e le tue debolezze nelle relazioni interpersonali? Quali caratteristiche del buon manager pensi di avere e su quali devi lavorare di più?" Roba che stai un'ora a pensare a come sei fatto (che tra l'altro, trovo un esperienza ovviamente spaventosa, forse inutile, sicuramente frustrante). Poi vengono fuori un casino di idee...ma prova te a sbrigarti a rincorrerle con la penna, per di più in inglese. No, non ci siamo. Urgono provvedimenti. Riconsiderare il lavoro e la profondità a cui realmente voglio analizzare (questa volta me, non l'analisi). Grande metafora gratuita: non è che quando si inizia una miniera si parte e si scava un posso largo 1 cm e fondo 700 km. Si scava piano piano, raschiando via superfice dopo superfice.
Altrimenti -alternativa- si dichiarano le balle sufficientemente rotte (e questo è il mio caso) e si sta bene. E si finirà per fare lo stesso qualcosa di bello, solo bello in maniera diversa. Cioè, non quel tipo di bello che le altre persone non capiscono e, spaventati, si affrettano a bollare come "deve essere sicuramente, struggentemente bello!". Ma come quel tipo di bello che anche le altre persone possono capire, che gli piace e basta. Per concretizzare, tipo Rocky IV contro 2001 Odissea nello spazio. Indovinate quale dei due registi avrei voluto essere...
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Ritornando sano, aggiornamento sulla situazione attuale.
Prima di tutto, Internet a casa fa i capricci ma sembra andare. Il freddo si è fatto più intenso ma la mia pelle si è ispessita, così continuo a usare la giacchetta e ho anche abbandonato la sciarpa. Detto di Management, per gli altri esami sono piuttosto indaffarato. 1) Devo fare un progetto di un database con Casetalk e poi trasformarlo con MySQL o Access. Chi non ha capito è messo meglio di me. 2) Devo fare un sito internet con Joomla, e sto tribolando come pochi. (Se i miei Mat-tecnici vogliono intervenire in mio soccorso, sono i benvenuti).
Ho già in carniere il primo esame. 4 lezioni = 4 crediti, venghino lor signori venghino! Comunque ho speso più di 10 ore per lavorare a quel progetto che mi è valso un 9 (a me e al mio inutile anzi dannoso compagno di squadra, il cinese amichevolmente ribattezzato "Lenti di burro" per la scarsa nitidezza con cui gli si possono guardare gli occhi attraverso gli occhiali). Tra l'altro scopro magagna Erasmusiana, in quanto sarò penalizzato nella translazione dei miei voti olandesi nel sistema italiano (qui i voti sono come da noi alle superiori, da 1 a 10 ma con il 10 impossibile da prendere...e il mio 9 -cioè il massimo dei supervoti- equivale a 29-28).
Gli esami scritti e le presentazioni di questi progetti sono a brevissimo termine (prima metà di novembre) quindi di cose da fare ne avrò. Ne avrò di meglio che fare autoenon analisi...ma se le dovessi fare, prometto di farle così.



Solo per puntualizzare: non ho fumato niente prima durante o dopo la stesura di questo post.

lunedì 13 ottobre 2008

Sconnessi ma contenti

Problemoni con la connessione Internet da casa. Un bel po' di incazzatura e quasi piu' noia. E senso di essere tagliati fuori dal mondo. Gli smanettini dell'altra volta vengono e sconnettono e riconnettono prese elettriche (grande abilita' propria solo di esperti tecnici specializzati), poi, dopo aver cancellato molte cose (che presumo fossero importanti) sia sul mio portatile, sia sul computer del congolese, se ne vanno senza che il problema sia minimamente risolto. Quindi da giovedi' scorso sono ufficialmente isolato. Anche se ieri sera, accendendo per sbaglio Skype, scopro che posso chiamare via Rete...misteri dei computer!
Comunque, l'incazzatura e il disagio sono grandi, anche perche' in questo mese ho un progetto per il quale devo disegnare on line un sito web...e farlo all'universita' fra una mandria di biondini con l'ipod che urla, rutta e trascina le sedie girevoli da una parte all'altra della sala computer, non e' una prospettiva accettabile.
Per risollevare il buon umore mi butto su un argomento leggero: il nepotismo nel mondo del cinema. Perche' e' un fatto davvero increscioso quando ruoli di prim'ordine non vengono assegnati in funzione di una effettiva bravura, capacita' espressiva o recitativa, talento, ma grazie ad un legame di parentela con qualcuno che gia' conta nel mondo del jet set.
Primo esempio che mi balza alla mente. Senza parole.

In molti l'avranno riconosciuto. E molti lo staranno chiamando con il nome del ruolo che lo ha reso celebre: Eric, il principe della Sirenetta.
Bene, sono in pochi a sapere che il bel morettino ha ottenuto la parte nel film solo grazie all'intercessione del suo fratello gemello...non indovinate chi?
Ebbene si', e' proprio lui

Quel simpaticone di Dave, papa' di Alvin Superstar. Lo si pensav un bravo ragazzo, un uomo di principi...ma davanti alla possibilita' di dare una spintarella al fratello, non ha evidentemente resistito.

E, ultimo caso in ordine di tempo, un altro simpatico personaggino: il nuovo protagonista del film WALL•E della Disney Pixar.


Non vi ricorda nessuno? Beh, rinfrescatevi la memoria: se vivete ancora nel mondo delle fate, ecco un brusco risveglio. Il simpatico robottino non ha ottenuto il suo ruolo grazie ai suoi occhioni dolci o alle sue movenze pacioccone. La spinta decisiva l'ha data il padre, gia' attore di successo, entrato nella vita di noi tutti nei panni di Numero 5, il protagonista del film Cortocircuito.
E' ora di finirla con questo modo mafioso e clientelare di agire e ragionare. Spazio ai giovani attori, al loro talento e alle loro motivazioni.

martedì 7 ottobre 2008

L'insostenibile pesantezza dell'avere

La situazione si era fatta ormai insostenibile. Cioè, non si poteva più andare avanti così. Se già prima avvertivo la cosa, l'acquisto di uno specchio (usato, comprato sabato, pagato 3,5 euro) ha veramente posto sotto i miei occhi il problema. Capelli troppo lunghi. E se davanti ci si poteva fare qualcosa, dietro la situazione era abbastanza terribile. Problema assai grave per chi come me considera una passata di mani fra la chioma il massimo dell'attenzione giornaliera da concedere alla testa. Mi sono deciso ad una soluzione intensa. Alla fine ci ho guadagnato: rilassante shampoo e taglio dutch style. Che ovviamente se ne andrà via tra poche ore alla prossima doccia, ma tant'è, meglio di prima lo rimarrà sicuramente. Se volete potete partecipare ad un gioco tipo i fagioli di Raffaella, potete sbizzarrirvi ad indovinare quanti giorni erano passati dalla mia precedente visita dal barbiere...

Ovviamente il prima...


e il dopo!


Comunque. Sono ritornato alla mia routine quotidiana dopo una settimana atipica. Ricevuta visita di sorella-cognato-cugina. Bello per la compagnia, meno per l'inglese, molto bello per il viaggiare. Nel senso che mi sono dovuto decidere ad abbandonare la mia Deventer per visitare un po' di questo paese (che, per chi non lo sapesse, è più piccola di Emilia Romagna + Lombardia). Tanti mulini, Amsterdam, dighe e polder. Breve riassunto di 3 giorni intensi (e freddi) di viaggio. Ma io sono bravo a parlare, mica a raccontare: perciò eccovi 2 foto molto rappresentative.

Scorcio su mulini con canale

Nuvole basse sull'orizzonte, compagne inseparabili
di tutte le mie mattine e tutti i miei pomeriggi

Per dimostrare che c'ero anch'io...

Infine una breve considerazione. Questa nazione (come divevo grande come 2 regioni italiane) viene da molti considerato un grande paese. E io sono abbastanza d'accordo. E non è che ci facciano il mazzo economicamente, visto che il loro PIL è di poco inferiore a quello italiano. Va bene che loro lo producono tutto dalle 9 alle 17 e dal martedì al venerdì (orario di lavoro mitico!), ma ci sono motivi molto più importanti. Per esempio il saper riconoscere un mito quando lo incontrano. E per di più, l'avere la proprietà linguistica per goderselo in versione originale.



Qui costui è giustamente un mito. Sforzatevi di trovare 10 minuti per guardarlo tutto. Facciamo in modo che lo diventi anche da noi.

mercoledì 1 ottobre 2008

Help! Wanted

Ridotto al silenzio dalle tante cose da fare brevizzo oltremodo il post. Che dovrebbe essere corredato da un video, ma questi embedding disabled di Youtube stanno veramente cominciando a rompere i maroni. Comunque, volevo regalarvi due perle dei miei pensieri sparsi deventeresi.
Numero uno. Il video che non mi fa postare qui sotto è quello del primo succeso delle Vibazioni, Dedicato a te. L'ho rivisto da poco e ho notato una cosa spettacolare che non posso non comunicare a qualcuno: come potete vedere, esattamente al minuto 2:18, sullo sfondo si vee chiaramente una telecamera che riprende il video e anche (questo è il the best) il vigile che ferma le auto per permettere la scena...come dicono in Romagna: un spetacolo!
Numero due. Avrebbe dovuto essere il mio primo contributo alla famosa rubrica separati alla nascita (in veste di autore, non di protagonista), ma sono insorti problemi insormontabili, per cui necessito, ancora una volta, del vostro aiuto.
E' molto semplice: non mi ricordo il titolo di un film che ho visto tempo fa. Gli attori sono tutti direi abbastanza sconosciuti, il protagonista ha un viso magrissimo. Sembrno inglesi, probabilmente il film è inglese, databile fra fine '80 inizi '90, credo ambientato a Londra. La trama è: giovane coppia, lei muore e lui rimane con la bambina piccola, che cresce fra varie disavventure con le nonne. Sono convinto che il titolo del film sia il nome della bambina, pensavo "Sarah", ma non ho trovato niente su Internet.
Ora: se qualcuno ha notizie che aiutino a trovare titolo o anche solo attore protagonista, la ricompensa conisiste in 50 fantaliardi. Di Bisondollari.
Grazie dell'aiuto. Adesso torno alla mia quotidianità fatta di lezioni, homework e una pioggia e un vento da stomacare.

domenica 28 settembre 2008

Vincitori e vinti

Ok, blog che decreta i 20 siti vincitori "Il più bel monumento d'Italia"...ovviamente non funziona che più un luogo era votato, più aveva probabilità di vincere. Il concorso è infatti sottotitolato "I monumenti d'Italia che piacciono a ME!", quindi ringrazio tanto per i suggerimenti, ed eccovi qui la lista dei prescelti, non in ordine di preferenza ma in un asettico da nord a sud:
  1. Duomo di Milano
  2. Arena di Verona
  3. Piazza San Marco, Venezia (basilica, campanile e palazzo ducale)
  4. Ponte dei Sospiri, Venezia
  5. Mole Antonelliana, Torino
  6. Le due torri, Bologna
  7. Palazzo Vecchio, Firenze
  8. Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze
  9. Piazza dei Miracoli, Pisa
  10. Piazza del campo, Siena (con Torre del Mangia)
  11. Basilica di San Francesco d'Assisi
  12. Basilica di San Pietro in Vaticano, Roma
  13. Colosseo, Roma
  14. Colonna traiana, Roma
  15. Castel Sant'Angelo, Roma
  16. Pantheon, Roma
  17. Fontana di Trevi, Roma
  18. Castel del Monte, Andria
  19. Reggia di Caserta
  20. Tempio della Concordia, Agrigento

Faccio notare che ben 19 dei 20 me li avete suggeriti voi. A ME perà il Pantheon piace, quindi eccolo in classifica. E dopo i vincitori, gli esclusi.

Motivazioni e ringraziamenti. Grazie a Evachent, per i suoi 15 commenti e suoi 13 monumenti consigliati...solo 3 fra i vincitori, ma il tuo impegno verrà premiato.

Grazie a tutti per non aver citato i lucchetti di ponte Milvio.

Alberobello, Pompei, Boboli, Volterra, San Gimignano, Matera... non propriamente monumenti: bellissimi ma difficili da catalogare.

Ville e villoni molto belli, ma i classici sono più d'effetto.

Grazie anche ai patrioti (San Martino della Battaglia e Redipuglia); ai campanilisti (San Marco Argentario -non sarà mica dove sei nato tu, Antonio?- Parma e Scandiano); a chi ha votato per casa sua e a chi ha votato per casa mia.

Infine grazie a Lenny, che con i suoi millemila commenti mi ha fatto nascere l'idea per questo sondaggio. E grazie a tutti per avermi fatto raggiungere i 43 commenti, che superano di uno i 42 del post concorrente. Ma la vittoria va all Cinzia, visto come ha ridotto il suo vero avversario.

venerdì 26 settembre 2008

Italiano? Che culo! Davvero

Non è propriamente un post razzista (d'altronde, sarete fieri di me, in questo momento dormo su un letto con la rete di un congolese, il materasso di un curdo, il panno e il cuscino di una turca). Cioè, non lo so bene. Però quando stai a contatto con realtà diverse dalla tua ti rendi meglio conto di quello che tu hai e che magari altri non hanno. Come la libertà d'espressione, ad esempio. E così mi fermo a riflettere e mi dico che esageriamo a lamentarci così tanto del nostro Belpaese.
Comunque, per chiarire, sto parlando di cinesi. Lasciamo perdere le facili allusioni alle loro inspiegabili moltiplicazioni (i primi giorni erano 3, dopo venti giorni sono già 6). Quello che sconvolge noi europei (anche le polacche e gli olandesi, si vede pesantemente) è la loro disabitudine a pensare, ad avere un'opinione ed esprimerla. Alla fine molte situazioni sul momento le trovi più ridicole che altro: ma se vai a fondo c'è da rimanere a bocca aperta.
"Cos'è Wikipedia? Non l'ho mai sentita nominare" non è una cosa che mi posso sentir dire da tutti e 6 i cinesi, considerando che sono 6 cinesi che studiano all'università, quindi saranno l'intellighezia del loro paese nei prossimi anni (e non dite: "avranno una loro enciclopedia on-line". Già chiesto: "No") .
Quello che sconvolge di più è il livellamento e la difficoltà a esprimere opinioni. "Ti piace il te?" è una domanda che provoca sconcerto nei loro volti: l'unica cosa di cui siete sicuri è che la risposta che (dopo una lunga attesa) darà il primo, sarà la medesima che anche gli altri faranno a gara a darvi.
So che è difficile far capire a parole quello che una situazione, un atteggiamento esprimono. Così provo a ricostruire le due perle di oggi che mi hanno convinto (contro ogni mio proposito) a scrivere questo post. Che ripeto, non voleva essere razzista. Solo far conoscere. E anche far riconoscere le proprie fortune.
1)Si parla di comunicazione e managing, lezioni molto partecipative. Domanda del prof: "Chi è un personaggio politico che ispira fiducia?" Risposta quasi in coro (parole testuali) "Il nostro premier XXXXX". Ai nostri sguardi allibiti una prova a giustificare: "Ha fatto molto bene perchè 10 anni fa ha salvato molti scienziati; se non l'avesse fatto adesso la Cina sarebbe un paese molto molto povero". Chiedo al mio vicino come li ha salvati (c'era una bomba, un attentato, un virus letale?). Risposta: "Fino a 10 anni fa tutti gli studiosi volevano emigrare in USA o Europa. Poi non sono più andati via...".
2) Stessa lezione. Il prof cita la parola referendum. Poi legge i loro occhi interrogativi e si ferma a chiedere se conosciamo il termine. Sei teste si scuotono a destra e a sinistra. Sguardi di incombrensione. Io mi giro verso il mio vicino e gli spiego: "Quando la gente, per decidere se una cosa gli va bene o no, vota". Sguardo di incomprensione

Ps: tu che puoi, affrettari a votare. Manca poco al responso

mercoledì 24 settembre 2008

Sounds good

Continuo a ringraziare per i tanti consigli che mi avete dato per la scelta dei monumenti... il "sondaggio" è ancora aperto, quindi, se non lo avete già fatto, contibuite.
I giorni olandesi sono very busy, con questa storia dei compiti a casa e dei progetti di gruppo...comunque hanno il lato positovo di tenermi marcato stretto, che io ne ho decisamente bisogno.
Per avere l'ispirazione mentre sto progettando e costruendo il modello operativo di un'impresa economica da me inventata (giornalismo?!? chi stipula i contratti inter-universitari per l'Erasmus è un mito!), mi affido alla grande musica, you tube fornisce e suggerisce.
Le cuffie sono nelle orecchie, ascolto, sento e scrivo. Poi butto gli occhi al video e traggo alcune conclusioni...

Attenti a giudicare le persone.
Attenti a giudicare le persone da quello che gli altri dicono di loro.
Attenti a giudicare le persone dai vestiti che portano.
Ma soprattutto attenti a giudicare le persone da i capelli che portano...



Una voce ti può scusare per questa e per molte altre cose.

lunedì 22 settembre 2008

Voglio anch'io mille commenti!

Assistendo quasi in diretta a un tentativo polipesco in un blog di cui non farò il nome, diventando verde dall'invidia vi annuncio che voglio anch'io commenti a 3 cifre. Quindi questo post diventa un sondaggio, che mi è suggerito anche da una necessità: per un progetto qui all'università, devo descrivere 20 monumenti italiani... la cosa difficile è sceglierli: 20, non uno di più. Uniche condizioni che sia opera dell'uomo e non della natura, qualcosa che riguarda l'architettura, insomma. Ho provato, ma la selezione da fare è davvero ardua, direi impossibile. Chiedo aiuto e -soprattutto- suggerimenti: commentate (vedremo, Cinzia, alla fine chi ce l'avrà più lungo...) e domenica 28 settembre vi farò sapere su quali ricadrà la scelta.

Per tenervi aggiornati sulla mia trasformazione in un vero olandese, pochi brevi flash.
Ho di nuovo una bici: 4o euro, ma per non perderci troppo, dirò che l'ho pagata 50 quando la rivenderò. Sì, perchè oltre a essere leggermente bassa per me, penso che abbia una ruota ovale: non si vede a occhio nudo, ma mentre vado sembra che la strada sia piena di dossi... Per il momento sono "motorizzato", ma spero di trovare a breve qualcosa di meglio.
Ora sono un autentico fan del calcio totale: venerdì sera sono andato allo stadio a vedere la squadra locale (i Go Ahead Eagles di Deventer, nei quali milita la vecchia gloria Marc Overmars, ciccione come pochi, con la velocità di una gazzella sbranata da un leone e l'agilià di un platano secolare). Partitona insulsa, strappiamo un 1-0 con un gol di rapina proprio nella porta sotto la curva dove mi trovavo. Però clima molto olandese. Positivo.
Ma soprattutto, ho finalemente rischiato la vita mangiando aringhe crude: prese al mercato, 5 euro per 4 aringhe intere (sbudellate e disliscate), serite con pezzetti di cipolla in un cono di carta oleata, mangiate con le mani: davvero buone, anche se le dita han puzzato di pesce fino a sera.

giovedì 18 settembre 2008

C'è chi può e chi non può. Io può

Questo post è particolarmente dedicato alle persone che non hanno il loro guardaroba in un soggiorno prolungato all'estero. La soddisfazione che provo nello scriverlo mi sta addirittura facendo rimandare la cena a questa tarda ora.

Devo innanzitutto confessare che anch'io, come la collega erasmusina Ilaria , ho avuto parecchi problemi con la valigia. Con astuto stratagemma sono riuscito a stivare nell'aereo 30 kg, invece dei 20 che mi erano concessi. Ugualmente troppo poco. Il mio guardaroba olandese appariva perlomeno minimo...almeno fino ad oggi.
Questi pacchi confezionati con grande cura ed efficacia dai miei, sono solo una parte dei grandi rinforzi arrivati oggi, poco dopo mezzogiorno, direttamente nella mia nuova abitazione deventerese. L'arrivo di tanto ben di Dio (oltre a scarpe e vestiti, cosa devvero graditissima, 2 salami, una mortadella e 2 chili di parmigiano reggiano) mi ha caricato: basta lasciare la camera in uno stato "profugo in territorio di conflitto"! Soprattutto i vestiti appoggiati per terra su sacchi di plastica (a mo' di bancarella del mercato) andavano bene quando erano pochi, ora che c'è numero bisogna fare qualcosa. Dopo un breve (ennesimo e fallimentare) tentativo nel negozio vicino a casa per cercare una bici, parto in autobus e raggiungo l'agglomerato di discount di mobili dove avevo già in precedenza avevo comprato l'arredamento per la mia mansarda. Giro 20 minuti per farmi un'idea, poi mi butto su un set di tre armadi da campeggio, con telaio in metallo e copertura in tela. Anche carini, alla fine: me li porto via con 50 euro e spicci. Il lavoro di montaggio mobili e sistemazione vestiti (soprattutto quest'ultimo) è mentalmente faticoso. Ma il risultato è davvero soddisfacente. Roba da far morire d'invidia chi non ancora non ha un vero armadio...



















Per dare ancora più colore al post, visto che ultimamente c'è più scritto che altro e questo (lo so) rompe abbastanza, vi propongo questo bel filmato. In un certo modo si lega a uno spettacolare episodio della mia giornata...
Sono a lezione. Per un corso dobbiamo progettare e programmare un sito web con database. Sono in un aula completamente di vetro, tavoli nuovi di pacca, sedie ergonomiche per tutti (non solo per il professore, anche per gli studenti). Siamo intorno ad un tavolo centrale. Intorno a noi 12, dico 12 computer nuovi di balina (gli scatoloni sono ancora nel corridoio poco lontano): pentium centrino II e tutte le cose di ultima generazione, tastiera e mouse nero, schermo piatto a 24 (24!!!) pollici. Il professore dice: "Ragazzi, dobbiamo iniziare a prendere confidenza con il programma che useremo; purtroppo con i nuovi computer abbiamo dei problemi di rete, stiamo ancora completando l'installazione". "Ah -penso- allora qualche magagna ce l'hanno anche loro". Il professore esce, rientra dopo un minuto. Spinge un carrello, come quello delle cameriere che rifanno le camere negli alberghi. Lo apre e tira fuori...un computer portatile per ciascuno di noi. Siamo in 12. Nel carrello ne restano altri 8. Laptop Hp, centrino II, schermo 19 pollici. Cinque mesi di vita al massimo. Connessione wireless al segnale interno dell'università, gratis per tutti gli studenti, of course. Standing ovation.



Il video rappresenta la sfida alla tecnologia. Qui in Olanda l'hanno vinta, noi siamo i protagonisti del video. Questo filmato è dedicato a mia sorella Elena (che tra l'altro può commentare, ogni tanto!) e alla sua passione per i gatti.

mercoledì 17 settembre 2008

Sostanzialmente piatto di pasta. Grande. Più grande

Sono stravolto dopo l'ennesimo piatto colossale di pastasciutta: sono molto più italiano all'estero che quando sono a casa mia.
La settimana è iniziata tranquilla.

Lunedì ho passato buona parte della giornata a fare i compiti (qui li danno di settimana in settimana, tipo scuole superiori ma in quantità da MIT o giù di lì). Leggere (e capire) in inglese già è impresa ardua. Se poi anche i contenuti sono complicati, non ci posso saltare fuori: così, per leggere più o meno 30 pagine, ci metto qualcosa come 5 ore....non male. Negozi chiusi, quindi ho la scusa per non aver trovato la bici. Nel pomeriggio mi trovo con il cinese Eric per discutere un progetto per il giorno dopo. Dovevamo solo scegliere il tipo di impresa fantasma creare e che obbiettivi proporci. Arriva da me con un block-notes pieno di schemi complicatissimi e presi chissà dove. Gli chiedo cos'è e la risposta, oltre a farmi capire che quello che ha fatto è troppo, mi permette di capire senza margine di errore che quello che ha fatto è sbagliato. Quindi prendo in mano le redini della situazione, rifaccio il lavoro tutto con la mia testa: sono appena 15 minuti di lavoro, la maggior parte dei quali spesi nel cercare di fargli capire con gentilezza che non aveva capito un cazzo e nel fargli credere che, in realtà, quello che sto scrivendo prende spunto dal suo lavoro.

Martedì a lezione si scopre che incredibilmente avevo ragione io (ma tipo di quelle ragioni che chi ha torto si dovrebbe inchinare e prostrarsi per ore). Verso mezzogiorno tento un approccio al negozio di bici vicino a casa mia. Stesse bici di venerdì scorso. "Riproverò!". Al supermercato trovo la pancetta e decido di fare per cena gli spaghetti alla carbonara. Incontro il coinquilino tedesco e lo invito: gradisce molto la pasta (traduco: "Ah! Così è questa la carbonara! Io avevo sempre mangiato quella nei barattoli..." poi tira fuori un vasetto che sembra senape, che tristezza). Pieno come pochi e carboidrato come non mai me ne vado a letto.

Oggi ho avuto quelle 8 ore di lezione (dalle 9 alle 17) che però, per una gustosa abitudine olandese, sono state intervallate da 10.856 pause da 72 minuti l'una. Alla fine è incredibilmente mentalmente stancante! In una di queste pause faccio in tempo ad andare in centro con Pietro e a spararmi un kebeb all inclusive (cipolla-insalata-cetriolo-altra roba-mayonnaise). Davvero buono, ma nelle ore successive tenere gli occhi aperti sarà un impresa. Anche perchè, quando tento di prendere qualcosa da bere alle macchinette, scopreo che non accettano moneta: solo bancomat (non è uno scherzo!). Mi dispero e per levarmi la terribile arsura mi riduco a bere dal rubinetto del bagno, come i cani. Tra l'altro mi tocca aspettare, fingendo di leggere le istruzioni del sapone per le mani, che i cinesi abbiano finito di pisciare: non vogli che mi vedano. Che pietà.
Momento sclero di Pietro in classe, dovuto al dilagare della volgarità nelle situazioni in cui sai che nessuno capisce quello che tu dici (anche il mio linguaggio, non lo credevo possibile ma è così, ha guadagnato punti nella tassonomia volgarometrica): non siamo ancora a livelli eccessivi, ma trattenere le risate a volte è impresa ardua. Ennesimo tentativo a vuoto per acquistare una bici: vado in un second hand shop, di interessante c'è solo una bici da corsa a 40 euro. Peccato che sia completamente senza freni. Mi perdo a guardare i vestiti (stock di cravatte a 1 euro l'una, vestito da sposa a 35 euro) poi me ne torno a casa. Altra pasta da stendermi e ora sono qui a scrivere questo post.

Ma non vi posso lasciare prima di un'arringa stile vecchi tempi (1, 2, 3) contro le gallerie fotografiche su internet. Notizia da libero.it. Si parla dei Guinnes dei primati, e come sempre si cita l'uomo più piccolo del mondo: originario della Mongolia, è alto solo poco più di 70 centimetri.
Lascio parlare l'immagine, ma mi sorge una domanda una domanda
Ma vi sembra il caso di mettere un pulsante del genere subito sutto la foto? Secondo voi, quante volte il povero mini-cinese avrà provato a schiacciarlo, un pulsante del genere?

lunedì 15 settembre 2008

Sport, piedi, vescica, fame, fiesta

Finalmente passato lo shock da furto di bici. Però mi sono giocato il sabato, fra la nenia (che, per chi non lo sapesse, è unaa specie di noia all'ennesima potenza) e l'impossibilità di muovarmi per la città con tempi e fatica accettabili. In realtà un tentativo di trovare la bici lo faccio: è una traversata epica della città, per raggiungere un negozio dove vendono tutto di seconda mano (vestiti, mobili, giochi....e anche bici). Il posto l'ha trovato la cinese che ho aiutato la settimana scorsa a comprare la stampante, si vuole sdebitare a tutti i costi. Quando arriviamo in questo second hand shop, però, tutte le bici buone sono già andate vendute. Rimangono una scassi-scassi da donna e una bici da corsa degli anni '30 con il sellino in legno: anche se 40 euro sono pochi, il mio povero culo pretende di più. Il resto del sabato fingo di studiare perchè mi sono accorto che qui i compiti per casa sono una cosa seria (e sono tra l'altro tanti e difficili!).
Ieri mi sveglio tardino, e vista la mia scarsa disciplina alimentare del giorno prima (panino con nutella a pranzo e a cena una coppà malù al cioccolato) punto tutto sul pranzo. Ho già in mano la pentola per farmi un chilo di pasta, quando passa il tedesco che abita con me: "Tra mezz'ora giochiamo a basket davanti al supermercato, ti va di venire?". "Cazzo! Mi piace davero giocare a basket...ma non faccio un pasto decente da 36 ore...però se adesso gli dico di no poi pensa che mi ruga e magari non me lo chiede più la prossima volta...poi è da quando sono partito che non faccio un vero sport. E' deciso: lascio lì la pentola -mica posso saltare pieno di pastasciutta- e completamente digiuno me ne vado al campo di cemento. Non svengo e mi diverto molto. Ma c'è un problema: causa poco (pochissimo!) spazio nella valigia che mi sono portato (30 kg per sei mesi non è proprio accettabile), le uniche scarpe che ho sono scarpe normali, assolutamente non scarpe da ginnastica. Così si finisce di giocare -dopo che io avevo inventato di avere un impegno-, torno a casa e sui miei piedi ben 4 vesciche (anche se il corretto termine medico è vescicola): per la precisione una vescica "standard" sulla pianta di entrambi i piedi e una cosiddetta "sfioppola" su entrami i miei anulari dei piedi (non so come si chiama, potremmo aprire un forum su come chiamare le dita dei piedi, e che nessuno dica "Piero, Giorgio e Maurizio"!).
Verso le 4 mi raggiunge a casa Paolo, che starà da me per due notti. Ha finalmente trovato casa ma non è ancora pronta-consegna, e visto che domani ha il volo per tornare in Italia, sta da me che gli viene più comodo.
Alle 7 sto collassando per la fame. Arriva a fare un saluto anche Pietro, che sembra volere solo fare quattro chiacchere. Ma io non ci vedo più dalla fame: me ne sbatto di quello che si dice e metto su 3 etti di pasta. Riemergo dalla catalessi, facciamo chiacchiere fino a tardi, poi Pietro se ne va (ha un appuntamento da McDonald's dopo che da me ha mangiato un etto di pasta al tonno e un chilo di pane, è un genio). Poi 4 cazzate su youtube e finalmente a letto, dove non so come tenere i piedi, ma questa è un'altra storia.

PS: ho aperto un nuovo grandissimo blog monotematico...in realtà è più un memorandum ad uso personale per ricordarmi in eterno che cavolo ho mangiato per 6 mesi in Olanda. Comunque visto che la maggior parte degli utenti di Internet possiede, più o meno segretamente, una vocazione da voyeur, eccolo qua.

venerdì 12 settembre 2008

Sono abbastanza calmo. Sto metabolizzando la faccenda. Ho evitato di reagire in maniera eccessiva e volgare, come sarebbe stata la mia tentazione iniziale. Però che cazzo!!! Sti ladri di biciclette ti lasciano proprio senza parole (prgo non ridere, è una cosa seria). Cioè, non è per il valore, ma per il fastidio: una cosa è tua, non capisco perchè un altro te la debba prendere. Comunque lasciamo stare, d'altra parte ieri era l'undici settembre e viene da pensare che di cose peggiori al mondo se ne può riempire un elenco da qui all'eternità.
Prima di andare a sprecare la serata due cose:
Uno. Non ho foto della mia bellissima bici scomparsa, ma sul web ne ho trovata una molto simile. Non la posto per non avere il magone tutte le volte che apro il blog, ma chi è interessato, qui può farsi un'idea di come era.
Due. Ieri sera il momento cinema è andato effettivamente meglio che con "Denti"... ma non siamo saliti molto di livello: in realtà volevo uccidermi con un Saw IV, ma l'audio da cinema in inglese necessita di un livello di comprensione linguistico leggermente troppo alto per il mio standard attuale. Così, mi sono buttato su Arrapaho degli Squallor: non è un filmone, ma almeno non mi aspettavo niente, e alcune voci fuori campo facevano piuttosto ridere. E visto che è un po' che non posto un video, ecco l'inizio (la parte migliore, per rendere l'idea) di quello che è anche noto come il più brutto film della storia del cinema italiano.