sabato 19 dicembre 2009

Candido Dante

Notte fredda. Ratta s'apprende.
Sonno e speranza.
Sveglia all'alba.
Precoce. Atroce.
Soffice. ovatta.
Primizia crescente, lucida insiste.



Arte portata, fissa gitana.
Schiude le porte. Pochi attraverso.
Calma immutata. Poi,
Rapida.
Sola.
Sciolta.


5 commenti:

evachent ha detto...

Poesia e purezza.

evachent ha detto...

Poesia e purezza.

Ilaria ha detto...

Sono appena tornata e, guardando il mio giardino imbiancato (erano anni che non nevicava a Monfalcone!) ho ancora qualche serio dubbio di essere in Italia e non al Polo Nord. C'erano -11 a Treviso, ieri. Il mio volo è stato dirottato in un altro areoporto dopo viaggi nella nebbia più assoluta, bianco fuori dal finestrino, e svariati Boeing innevati sulla pista gelata di Venezia- Marco Polo. Cancellati tutti i voli per l'Olanda, mi sa che nella tua seconda patria è anche quello di qui. E io che mi lamentavo del freddo sofferto dormendo in tenda fuori dal Palau Sant Jordi di Barcellona con un grado sotto zero...!!

Comunque, scusa la mia immensa curiosità, ma chi è la figura sepolta nella neve della seconda foto?

Ilaria dislessica ha detto...

("peggio di qui", non "quello di qui"!)

Eugenio Fedolfi ha detto...

E' ovvio che sia il pastore con la pecorella in spalla del mio presepe all'aperto!!! Come è ovvio che alfin si sciolse e sulle sue spalle non rimane che la bianca morbidezza dell'ovino.