sabato 14 febbraio 2009

Tempi moderni

Stavo guardando una partita. Fine primo tempo, intervallo. E mi ritrovo immerso nella pubblicità televisiva, non ci sono più abituato. Apro un'altra scheda del browser e leggo qualche notizia, ma l'audio rimane nei miei auricolari. Un minuto di Rocchetta, di Del Piero e della Chiabotto, di bambini e della suora. E alla fine arriva lui: "Uliveto e Rocchetta, acque della salute". Proprio lui: Ridge di Beautiful. O documentario-man se siete appassionati di Superquark. Insomma, Claudio Capone è morto quest'estate, più di 7 mesi fa, e io ancora sento la sua voce. A pensarci è più che naturale: le aziende fanno dei contratti con delle scadenze precise per le loro pubblicità. Se un attore muore dopo le riprese, è ovvio che loro continuino a mandare in onda lo spot. Stesso discorso per i doppiatori. Però poi ho pensato alla sua povera moglie. Che non è naturale sentire ancora la voce di un tuo caro che è morto. Cioè, è proprio l'udito che non è un senso che può sopportare una cosa del genere. La vista, quella sì che è fatta apposta. Se andiamo indietro nella storia è sempre stato così. Si hanno foto di persone scomparse, vissute magari centinaia di anni fa, o ritratti. La nostra mente è in grado di capire che quell'immagine ha una vita che è altra e indipendente dalla persona che raffigura. Una foto può essere qui fra le mie mani anche se la persona è in Australia, o anche molto più lontano. Ma la voce, quella no. La voce vuol proprio dire presenza. E così allegra, forte a assolutamente inconfondibile, che ti arriva in casa all'improviso, beh, non deve essere un'eserienza piacevole.



Non conosco gli Abba. Ho mangiato troppo riso. Vorrei guardare Blade Runner. Oggi è San Valentino. Panda.


9 commenti:

Anonimo ha detto...

oh oh oh! piano co sti post che a sto ritmo non siamo abituati eh!! ;)
a parte gli scherzi....
sei un grande...cogli sempre gli aspetti che io chiamo "acqua calda"...cioè quelli che qnd qlcn te li dice pensi "e vabbè...ma è logico!" e subito dopo "beh allora perchè non c'ho pensato io per primo?".....insomma...era un discorso un po' barbaro per dire che hai una grande sensibilità che associata con il tuo umorismo...diventa una bomba!! ;)

io poi adoro i doppiatori e Claudio Capone, era un grande pure lui...

Anonimo ha detto...

Allora...dato che il tuo blog m'ha censurato il primo tentativo di commento, ci riprovo.

DICEVO: tutto questo parlare di morte, in 'sto periodo , mi ha messo un magone pazzesco. Comunque hai perfettamente ragione, non avevo mai riflettuto su quanto la vista sia più preparata dell'udito a "rivivere".

E poi concludevo facendo presente come nei tuoi post ci sia sempre qualcosa che mi sfugga, e che abbia spesso un riferimento nel mondo animale. Ergo mi chiedevo: che c'entra un Panda con San Valentino? :D ahaha

Anonimo ha detto...

Evidentemente la "Valentina" di Eugenio ha una Panda...
Comunque come cavolo fai a non conoscere gli Abba?????!

Eugenio Fedolfi ha detto...

Grazie dei complimenti. Arrossisco e tento la perseveranza.
Ammetto che il gioco era un po' troppo ardito, l'allusione un filino mascherata. In sostanza: avevo queste 4 frasi che mi piacevano (intendo mi piacevano strutturalmente, come parole) e che si addicevano alla serata; poi ho pensato che tutte e 4 le frasi avevano 4 parole. Allora (un po' come il romanzo in 6 parole), ho pensato alla frase in 4 parole; ma se le frasi sono 4 diventa una 4 per 4. Una Panda, appunto. Panda quattro per quattro. Che, tra l'altro, è una frase di 4 parole.

Anonimo ha detto...

Dopo questo chiarimento decido di continuare a pensare che Panda fosse riferito all'auto della tua amata.

Anonimo ha detto...

Ammetto che invece il veterinario che è in me aveva già pensato all'animale...che ha 2 grossi cerchi neri attorno agli occhi....e legato a S.Valentino....beh, fate un po' voi....:p
ma poi ho fatto subito marcia indietro....come ho appunto detto, ti facevo mooooolto più sensibile!
ahahahahah

Unknown ha detto...

"ho mangiato troppo riso"
frequenti troppo i cinesi.
(anche le mie sono 4 parole!)

Anonimo ha detto...

Eugenio: ho riletto 4 volte il tuo commento e mi è venuto il mal di testa :D

Comunque anch'io avevo pensato all'animale. Infatti ero indecisa se interpretare il paragone come:

"Sono incazzato con San Valentino e quindi vorrei tirare due pugni a qualcuno in modo che gli vengano gli occhi neri come un panda"

o

"Ho regalato alla mia amata un Panda di peluche" (perchè vivo, insomma, era un filino impegnativo).

Alla macchina, invece, non avevo proprio pensato.

Anonimo ha detto...

Ciao Eugi,
io invece ho semplicemente letto la frase 4 x 4 e sono andato oltre... Era troppo impegnativo ragionarci!
Per quanto riguarda il senso dell'udito, io ho un piccolo rimpianto legato alla Claudia, scomparsa poco più di un anno fa... non aver registrato la sua voce. Tu sai chi è e quindi puoi capire la frase che più mi manca... "ciao papi"... Quando se n'è andata ho cercato di imporre al mio cervello di mettere quel ricordo in un luogo dove lo potessi conservare intatto... ma più passa il tempo e più sento questa voce lontana. Grazie perché mi è piaciuto ragionarci su :-)
Matteo