mercoledì 3 settembre 2008

Partiamo dall'inizio...

Cominciamo con calma il racconto della settimana fin qui' trascorsa (per la prima e ultima volta in Olanda, mi scuso per gli accenti che mancano sulle tastiere).
Mercoledi' 27 agosto: si parte. Alle 6 di mattina la sveglia mi alza, destinazione aeroporto di Verona. Gli auspici sul volo non sono dei migliori, visti i recentissimi incidenti piu' o meno gravi. Per di piu', durante il viaggio di andata, mio padre accende la radio e l' apertura del notiziario e' sullo sventato tentativo di dirottamento di un aereo che, ciliegina sulla torta, e' proprio della mia compagnia aerea (Transavia) e proprio in partenza dall'Olanda. E vai!!!
Il volo fila via tranquillo, a parte tre ragazzotti (a occhio 18, 17 e 14 anni) che si credono un po' troppo international per il fatto di faer un week end ad Amsterdam; dopo aver speso 4 euro a testa per una bibita imbrevibile (che dopo essersi addormentati si rovesciano addosso) , finiscono il loro show quando l'hostess gli chiede di chiudere il tavolino per l'atterraggio e loro gridando sorry si allacciano le cinture, continuando a usare il tavolino come appoggio per la difficile arte enigmistica di "unire i puntini". Arrivo all'aeroporto di Schipol e prendo il treno che parte dalle viscere della terra, destinazione Deventer. Sui binari incontro Paolo, altro "parmigiano" adottato che studiera' per 3 mesi con me alla Saxion. Facciamo il viaggio insieme (io nel frattempo mangio il mio sandwich e la mia acqua da 3 euro) e con le nostre valigie enormi arriviamo all'universita'. Io sono piuttosto stanco e superare i primi due step (aprire una porta girevole a spinta e parlare in inglese con le responsabili della reception) mi richiede quasi tutte le energie.
La referente dalla nostra facolta', tale Janny Steenge, e' davvero carina con noi: sui 50, espansiva e vestita in maniera casual, ci tratta veramente con tutte le premure possibili.
Quando abbiamo finito con il sistemare le carte burocratiche (di cui io ovviamente sono sprovisto) si esce nella citta': grigia come neanche Milano in dicembre alle nove di sera, 5 minuti di pioggia sottile alternata a 5 minuti di nebbia intensa. Di 3 italiani che intanto siamo diventati (alla comitiva si e' aggiunto Pietro, parmigiano vero, gia' da una settimana a Deventer, e per questo nostra guida ufficiale), io e Paolo siamo senza casa. Abbiamo necessita' di trovare casa, e solo mezz'ora prima che le agenzie chiudano (scordatevi di trovare come in Italia un bazar di foglietti per trattare direttamente la questione affitto). Non si combina niente, io rimedio solo un invito a casa di Pietro, cosi' mi evito il campeggio dove pensavo di passare la notte. Cosi', mentre Paolo se ne va in treno a un paese vicino dove ha conoscenti che lo ospitano, io mi ritrovo a fare 4 chilometri a piedi con i miei 35 chili di bagagli. Arrivo nella minuscola camera di Pietro, mi stendo sul suo pavimento con l'accappatoio come cuscino e mi addormento confidando nel domani.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Se i tuoi auspici per il volo non erano dei migliori, ricorda che l'aereo della spanair si è schiantato IN SPAGNA e che a Màlaga un pazzo ha da poco investito deliberatamente 9 persone in pieno centro pedonale. Il tutto dopo che l'eta ha cominciato a piazzare bombe in giro per le spiagge andaluse...ecco, io parto con questo quadro. Ma vabbè, cosa vuoi che sia?!?

Come ti ho scritto nel commento sul mio blog, questi tuoi post mi stanno facendo venire ancor più voglia di erasmus! E questo nonostante tu abbia dormito sul pavimento, eccetera eccetera.