giovedì 4 settembre 2008

Testiamo la pazienza del lettore...

Continuo la mia "rapida" carrellata riepilogativa della mia prima settimana a Deventer. Mi scuso per le pubblicazioni successive e poco intevallate dei post (che vi costringono a usare la barra di scorrimento verticale per poter leggere in ordine cronologico). Avrei postato tutto per tempo, ma solo ora (dall'universita') ho una connessione che mi permette di copiare incollare e postare le cose che ho scritto nei giorni precedenti. Proseguiamo nella narrazione.

Sabato 30 agosto. Mi sveglio tardi, volontariamente, l’appuntamento è per le 12, e so che l’attesa sarebbe deleteria. Arrivo da Enra Wonen con una buona mezz’ora di anticipo. Ovviamente aspetto 45 minuti (sono turchi, non olandesi). Vado a visitare le uniche 2 camere che hanno disponibili insieme ad un ragazzo tedesco (che parla l’ inglese come lo parla Tony Blair). La seconda (indovinate perché parto dalla seconda!) è una camera a pian terreno con uscita sul giardinetto. 350 euro. Queste erano le buone notizie. Le cattive sono che è più sporca di una pattumiera di Napoli, la cucina è un ammasso di ruggine e il bagno sembra un istituto correttivo per aspiranti tossici; senza dimenticare che nel giardinetto giacciono diverse lamiere accartocciate, metri e metri di filo spinato, due carrelli della spesa rovesciati e, anche se non le posso vedere, immagino qualche siringa. Al rientro in agenzia sono il più lesto a consultarmi con la regia (casa) e a sganciare tutto il contenuto del mio portafoglio nelle mani del simpatico turco (che penso puntasse più sul tedesco, lo intortava di più, parlandogli anche in Deutsch…). Così è mia la scelta della prima camera visitata pochi minuti prima. È una soffitta di una casa storica (e tipicamente olandese), a pochi metri dalla stazione e a meno di un chilometro da Saxion. Sarà 7x5 metri (davvero grande), con due velux per lato che mi permettono di vedere entrambi i lati della strada. Pareti azzurro pallido riverniciate abbastanza di recente, moquette blu con poche (al massimo una decina) bruciature di sigarette e un divano blu, anch’esso completo di bruciature di sigarette, ma riparato con molta classe con strisce di scotch da idraulico giallo paglierino. Questa è tutta la stanza. Sono 400 al mese, è un prezzo folle per l’Italia, ma a Deventer siamo appena al di sopra della media…e la camera è molto al di sopra della media.
Anche tutto il resto della casa ha parecchi lati positivi. Deve essere appartenuta a una famiglia benestante perché ci sono alcune finiture di lusso negli spazi comuni: faretti e accensione automatica dei fornelli in cucina, box-doccia in vetro e vasca idromassaggio in bagno (che ha il rivestimento e il pavimento in legno!). Butto giù le valige e finalmente estraggo i miei vestiti, adagiandoli su sacchi del pattume che ho appositamente comprato. Scendo per conoscere i miei coinquilini: mi aspetto studenti, invece mi trovo di fronte un curdo di 28 anni (disoccupato per scelta “Ho lavorato duro per 4 anni, adesso mi riposo un pochino”), una donna turca più sui 40 che sui 30 e un ragazzo congolese di 30 anni circa. Per la casa gira molta altra gente (altre due facce turche, non raccomandabilissime, e una congolese, fidanzata del conterraneo) ma sono giunto alla conclusione che nella casa possono abitare solo altre 3 persone oltre me. Passo il resto della giornata a godermi la privacy (72 ore senza sono un’eternità, credetemi). A cena pane e salsa tonnata e a dormire sul mio nuovo divano.

Domenica 31 agosto. È una bellissima giornata di sole, si può stare in maglietta senza problemi. Peccato che tutti sia praticamente chiuso: non c’è niente da fare. Passo la tarda mattinata in centro. Non ho niente da mangiare a casa, così decido di entrare in una “Paninoteken” (o qualcosa di simile). Ordino secondo una traduzione intuitiva degli ingredienti: mi aspetto un paninazzo invece arriva un piatto delle dimensioni di una pizza tirata con sopra…una gigantesca crepe (o qualcosa che ci assomiglia) con sopra tonnellate di formaggio, cipolla, peperoni, speck, etc.etc, senza dimenticare uno spettacolare uovo all’occhio di bue adagiato nel centro. Spettacolo. Fatico a ingurgitarla tutta (anche perchè quando chiedo un’acqua da bere, mi porta una bottiglina da 200 ml: tipo un risciacquo). Torno a casa e mi butto sul divano: la domenica pomeriggio si dorme. Ma senza un gran premio fatico a prendere sonno, anche perché una musica assordante mi martella nella testa. Esco e scopro che nel parco di fianco a casa mia c’è un enorme party per giovani con 7 ore di filato di musica unz-unz. Incontro Pietro, che sta andando proprio lì, ma ci separiamo subito: io ho altri programmi. Dopo un inutile tentativo di avanzare nel mio libro davanti alle paperelle del parco (questa musica mi sta davvero uccidendo!) parto con la bici e, dopo averlo attraversato, costeggio l’Ijssel lungo una pista ciclabile rialzata molto suggestiva. Vado avanti per 20 minuti buoni, finché arrivo al paese successivo: sullo sfondo vedo un mulino e decido di dirigermi là. Mi siedo sulla panchina sotto questo bestione di 30 metri ricoperto di paglia. Dietro di me una famiglia si sta divertendo a tuffarsi in mutande da un ponte di pietra in un canale. Ora sono veramente in Olanda.

Lunedì 1 settembre. Dopo aver dormito per la prima volta su un materasso (la sera prima il curdo me ne ha prestato uno che aveva di riserva) e con un cuscino vero (prestatomi dalla signora turca) mi sveglio con in mente un sacco di cose da fare: firmare il contratto per la camera, ottenere un certificato dall’università, ottenere un numero sociale che mi serve per aprire un conto in banca. Il tutto prima delle 13, perché appunto a quell’ora ho appuntamento alla ABN-AMRO per aprire un bank account. Non farò (quasi) niente di questo. In compenso alle 14 esatte, come da accordi precedenti, la donna turca, che ho capito è sul punto di trasferirsi altrove (“in una casa vera” mi dirà in seguito), mi accompagna dove potrò trovare i mobili che mi servono. Salgo sulla sua auto e non so se aspettarmi che mi voglia vendere i mobili che ha trovato nella sua nuova casa o se mi porterà da qualche amico rigattiere. Contro ogni mia aspettativa andiamo in un posto a qualche chilometro a nord della città, dove si trovano 6-7 discount di mobili uno a fianco dell’altro. Dopo una attenta selezione carichiamo sulla sua auto: un letto-brandina, una scrivania con 3 cassetti, una sedia da ufficio con rotelle, una sedia relax da campeggio, una sedia da pescatore dimensione baby e una lampada da tavolo blu. Il tutto per la cifra di 104 euro. Contento del mio affare, passo il pomeriggio a montare il nuovo arredamento della mia mansarda. Alla sera, per ringraziare la gentile signora turca (che tra l’altro fuma come una turca) del suo aiuto, cucino la pizza. Io esagero nelle dosi, ma lei inspiegabilmente non si fa vedere: così, delle mie 5 pizze cotte una per volta nel minuscolo forno della casa, una la offro al curdo (che apprezza molto), più di una metà la riesco a fatica a sbolognare al congolese (che, d’altronde, alle 18.15 puntualmente mangia una quantità di riso sproporzionata): così a me restano da mangiare 'solo' 3 pizze. Mi sforzo e ovviamente ce la faccio.


Ps: secondo i miei calcoli, ora sono indietro di soli due giorni. Se li posto domani avroo' un totale di (2+1=3) 3 giorni in un post...spero che sia l'ultima volta che ne ammucchio cosi' tanti...ma sono sul punto di fare una promessa a voi instancabili lettori: un premio fedelta', che consiste in un sostanzioso post fotografico delle mie prime giornate Deventeresi. See you soon.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ok, letto tutto. Ma quanto scrivi? Hai preso la mia malattia, per caso? :D buahahah!

No, scherzo...da quando sei in erasmolandia (o erasmOLANDA, wow che gioco di parole strepitoso! Mi complimento da sola per la mia sagacia) trovo il tuo blog particolarmente avvincente. Quindi devi assolutamente continuare ad aggiornarci.

Tra l'altro: bellooooo il servizio fotografico!! Attendo con impazienza. Anche perchè, oltre al premio fedeltà, mi spetterebbe anche un bonus per il premio commenti. Meno male che Cinzia ha seguito le mie orme nel post sotto, altrimenti cominciavo davvero a sentirmi un po' sola...

Comunque sono veramente sconvolta dai prezzi del mercato immobiliare in olanda: da come la descrivi, la casa dev'essere veramente bella. Però 400 euro per una stanza NON ammobiliata?!? Caspita, è davvero caro!!

Anonimo ha detto...

Dimenticavo: il "premio commenti" consiste nella partecipazione al mio superpost interattivo sulle canzoni!

http://italospagnola.splinder.com/post/18262783/Regalatemi+una+canzone