giovedì 22 maggio 2008

8° lezione. Copyright, copyleft

Seconda parte della lezione "Non c'è la legge quindi...".
Il copyright e il suo contro, il copyleft. La salvaguardia dell'opera creativa intellettuale "nell'epoca della sua riproducibilità tecnica" (per dirla alla Benjamin) è un tema difficile ma di grande attualità. Davvero illuminanti i lemmi di wikipedia precedentemente linkati, si consiglia la lettura. Per gli sfaticati un breve riassunto.
Copyright è l'insieme delle normative sul diritto d'autore. Esaminandole soprattutto in riferimento al mondo della rete, risulta evidente la difficoltà e forse lo scarso realismo del legislatore. In Italia, ad esempio, lo scambio (upload e download) di file protetti da diritto d'autore è reato penale, punibile con multe fino a 3000 euro e anche con la reclusione. Ma l'enormità del numero delle persone che scaricano quotidianamente film, canzoni, immagini, video, ecc. grazie al file sharing e al peer-to-peer garantisce di fatto l'impunibilità, quindi la reiteerazione del reato.
Il legislatore prova a prendere provvedimenti: per esempio nel 2007 con la direttiva Ipred2 il Parlamento Europeo ha sancito l'obbligo dei Service Provider di fornire dati personali degli utenti in caso di contestazioni da parte dei detentori dei diritti d'autore.
Chi sembra prendere provvedimenti più efficaci sono i grandi gruppi editoriali, i più danneggiati dalle tecnologie di scambio file su Internet. Alcune di loro hanno iniziato a diffondere gratuitamente i file (musicali soprattutto), usandoli come specchietti per le allodole di altre iniziative commerciali a pagamento (si paga il contorno per avere il piatto principale gratis).

Left, come sinistra (contrario di right=destra), ma anche e soprattutto lasciare. Di copyleft ho sentito parlare per la prima volta lunedì. Da quello che ho trovato sulla rete ho capito che è un concetto molto complicato.
Di sicuro si sa solo che esiste. Il copyleft è un tipo di licenza open che permette a tutti gli utenti di accedere al codice sorgente di un programma in maniera completamente libera e gratuita.
Particolarmente affascinante, anche per un non esperto informatico come me, il fatto che il copyleft sia caratterizzato da 4 libertà basilari
  1. la libertà di usare a propria discrezione e di studiare quanto ottenuto
  2. la libertà di copiare e condividere con altri
  3. la libertà di modificare
  4. la libertà di ridistribuire i cambiamenti e i lavori derivati

Cosa ancora più meravigliosa, la modalità di diffusione di una licenza copyleft. Con il mito di wikipedia e di altre iniziative dove altre persone si danno da fare per concedere gratuitamente qualcosa alla collettività, si può ben apprezzare l'idea iniziale di Richard Stallman, inventore del copyleft, di renderlo obbligatorio per i programmi derivati da sorgenti in copyleft. Questa grande idea, che apre e guarda verso una comunità globale, è però realizzata oggi solo nei copyleft forti, mentre quelli di tipo debole, dopo aver subito modifiche, vengono rivenduti licenziati da un tradizionale copyright.

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