sabato 17 maggio 2008

Chi si chiude nella Rete si strangola

Come in uno dei miei primissimi post ritorno a parlare del sito repubblica.it, e in particolare delle sue particolarissime photogallery. Si parla delle accuse di xenofobia piovute da mezza Europa sull'Italia dopo le prime iniziative anti immigrazione clandestina del governo. A metà pagina campeggia la scritta: "le immagini: leggi i giornali stranieri". "Niente di più corretto - mi dico - che citare le fonti dirette". Si entra in una photogallery. Si possono osservare e anche leggere (la qualità e le dimensioni dell'immagine lo consentono) stralci di articoli provenienti dal mondo anglosassone (Gran Bretagna e Stati Uniti, ma anche Canada e Australia), dalla Spagna, dalla Francia e dalla Germania. Delle 20 immagini, 9 si riferiscono ad una versione cartacea di un quotidiano, 11 ad una elettronica. Proprio su queste ultime si concentra la mia riflessione. Le pagine internet di altri siti di informazione non sono linkabili. Sono solo immagini. Se con il puntatore le indicate e premete il tasto sinistro, passate all'immagine successiva.
Credo sia un po' ipocrita millantare una completezza di informazione citando la stampa estera e poi impedire agli utenti di approfondire personalmente la propria ricerca, temendo chissà quale perdita di pubblico. E, per le caratteristiche e potenzialità della Rete, credo sia anche piuttosto inutile.
Anzi controproducente: posto che per trovare una a caso delle pagine rappresentate ho impiegato (grazie a Google e al virgolettato del titolo dell'articolo) esattamente 0,15 secondi, se repubblica.it mi avesse concesso attraverso di lei di risalire alle fonti dirette, avrebbe acquistato credito ai miei occhi e una volta successiva non avrei utilizzato Google, fidandomi della sua autorevolezza. Quindi repubblica.it ha scelto, per poca lungimiranza, di non avere potere su di me. E ha scelto di confermare il motto che se uno è bravo la Rete lo riconosce, ma se prova a fare il furbo lo riconosce ancora di più.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Verissimo che la scelta è stata sbagliata. Anche perchè quale perdita di pubblico avrebbero ottenuto a rimandare gli utenti ai siti della stampa estera?

Non perchè leggo El Paìs (chiedo scusa per gli esempi giusto lievemente monotematici) smetterei di leggere La Repubblica: sono testate di Paesi diversi, che affrontano notizie diverse, quindi non possono in alcun modo entrare in concorrenza l'una con l'altra!