martedì 20 maggio 2008

8° lezione. Io praivaso, tu praivasi, egli praivasa...

Ultima lezione, dai toni conclusivi. Due i concetti chiave su cui riflettere: privacy e copyright.

L'idea di privacy in rete si presta a diverse considerazioni. La prima si ricollega allo spauracchio della censura su internet: sembra un controsenso, ma anche la rete è soggetta a forti limitazioni. Il problema è però più complesso: il divieto di diffondere informazioni personali su un individuo, va effettivamente a ledere il grado di libertà di espressione della rete? Nel caos dovuto all'assenza di una legislazione adeguata, la risposta degli utenti di Internet sembra, allo stato dei fatti, essere: "chissenefrega". Questa leggerezza nel considerare questo tema è data dalla doppia faccia che la privacy assume sul web (e dalla scarsa sensazione di punibilità quando ci si trova in una di quelle faccie).
In sostanza: ciascuno di noi può essere su Internet come soggetto operante (se ha un sito, un blog, è in una chat, lascia un commento...) o come oggetto passivo (se qualcuno parla, scrive, carica immagini o filmati su di noi). Quando si è dalla parte attiva si hanno tutte le possibilità di rimanere nel più completo anonimato (almeno nei confronti della maggior parte degli utenti). Un nickname o un avatar spesso bastano a creare una barriere di privacy che solo il soggetto può, volontariamente, oltrepassare.
Se ci si trova dalla parte dell'oggetto, le cose si fanno molto più complicate: essere parte passiva ci rende succubi di ogni utente. Non abbiamo quasi mai la possibilità di difenderci sulla rete. Ancora peggio va nella realtà, dove è proprio la segretezza della maggior parte degli utenti (quindi, con ogni probabilità, anche di chi ha rivelato nostri dati sensibili) a impedirci di rivalerci su qualcuno per avere giustizia. Dulcis in fundo, di fronte ad una denuncia vengono spesso a mancare le prove: una pagina web può essere facilmente messa off-line e, dopo aver fatto il suo danno, non essere più a disposizione dei magistrati.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

...sono decisamente un soggetto attivo...

Eugenio Fedolfi ha detto...

Non sottovalutare le lunghe grinfie della rete. Se menti lei è lì subito a ricordartelo, come dimostra questo link -spero che si apra
http://laurarossimart.blogspot.com/2007/07/dot-dottoressa.html
oppure questo
http://www.cesareforum.com/index.php?showtopic=1594&pid=33041&mode=threaded&show=&st=&

Anonimo ha detto...

Eh..lo so bene:

http://www.italospagnola.splinder.com/post/17163877/Navigare+senza+maschera

Ti ricorda qualcosa l'incipit? ;)

Comunque io non mento: la mia vita svelata su google dimostra esattamente che sono un soggetto attivo! Ovvero, che sono affetta da diarrea scrittoria e devo commentare ovunque!! :D

Anonimo ha detto...

Sì, dimostra anche che sono un soggetto passivo. In effetti, sono entrambe le cose. E questo potrebbe generare in me delle pesanti crisi d'identità!! Scusa, ma chi sono io?!

Anonimo ha detto...

Oh Dio...questa cosa è devastante...e, scusa Eugenio, ma 'sta distinzione soggetto attivo/passivo a me fa pensare ad altro...cmq IO PRAIVASO!