sabato 20 dicembre 2008
Pronti, partenza, via
Tra poche ore parto. Viaggio tutto sommato breve: 2 ore di treno, 2 di aereo, 3 di auto.
Tanta voglia di tornare e un po' di paura, senza motivo.
Giornata pienissima. Ho fatto due giri in bici, uno stamattina e uno stasera. Così, tanto per girare. Uno dei sabati più attivi della mia vita.
Fra i due giri sono stato al Dickens Festival. Non era una strada, ma un intero quartiere teatro della manifestazione. Ho fatto oltre un'ora di fila per entrare (la fila iniziava a 30 metri da casa mia) ma dentro era spettacolare. Già la città, con case e strade fatte di mattoni rosso-marroni si avvicina all'immaginario della Londra del XIX secolo. Poi c'erano così tanti figuranti vestiti con costumi d'epoca che ti sembrava proprio di essere stato catapultato indietro di 150 anni. Solo per rendere un idea, c'erano uomini su bici storiche, pastori con le pecore, lebbrosi, mendicanti, poliziotti, ubriachi, prostitute, orfani, lavandaie, avvocati, maghi, scippatori, spazzacamini, guardie reali, spazzini. Poi ancora bande corali, banda scozzese con le cornamise, la regina Vittoria in una portantina. La cosa più bella era che tutti, da primo all'ultimo (non lo ho contati, ma saranno stati diverse centinaia) non uscivano mai dal personaggio. Cioè interagivano con le persone che camminavano per strada, ma si comportavano esattamente come se fossero appena usciti da un romanzo di Dickens. A proposito, non ho capito che cosa cavolo c'entri Dickens con Deventer, ma il festival è davvero bello, se un dicembre della vostra vita vi troverete a vagare per i Paesi Bassi, sapete cosa fare.
Potrei lasciare colpevolmente in sospeso il blog. Continuate però nel cercare di dare una risposta al quiz del millennio; prometto qualche aiutino a breve.
Spero di potermi far sentire presto. Non so se a casa sarò dotato di una connessione. Lascio qui il portatile. E adesso vado a nasconderlo sotto il divano.
venerdì 19 dicembre 2008
Trentacinque anni dopo
Domanda: cosa hanno fatto insieme queste persone ritratte sotto la bellezza di 35 anni fa?
Avviso che è molto difficile, ma avviso anche che preferisco di gran lunga le risposte sbagliate alle risposte giuste, quindi sbizzarritevi.
Indizi (inutili): uno di loro è morto non molti anni fa, un altro oggi lavora nel cinema a luci rosse.
giovedì 18 dicembre 2008
Uno a cui cederei il mio blog
Avviso che il video è in inglese. Fortunatamente l'oratore non è inglese, così qualcun altro oltre a sua madre ha la possibilità di capire. In realtà è abbastanza facile. Se ci riuscite sforzatevi.
Non si capisce subito di cosa il tizio stia parlando. Ma se volete farvi un idea di come si fa una presentazione, questo fa per voi.
Avessi metà del suo carisma non sarei certo qui a a scrivere queste righe.
Spero di non aver dato troppo a vedere quanto mi sono esaltato (per così poco, aggiungerà qualcuno). E spero soprattutto di non avervi annoiato; il mio idolo di cui ignoro il nome non lo avrebbe mai fatto. Per tantissimi altri video didattici sui temi più disparati TED vi sta aspettando.
lunedì 15 dicembre 2008
Emozioni
Inizia l'ultima settimana del 2008 lontano da casa. Oggi sono particolarmente vuoto. Poca voglia di fare, meno ancora di pensare.
Però magari tra un paio di anni mi verrà nostalgia di queste cose, anche di una cena cinese che chiamarla arrangiata è farle un complimento.
Da sinistra le polacche, io, il padrone di casa
con la stessa canottiera con cui ha giocato a calcio, altri cinesi
Però adesso la nostalgia c'è, ma è di casa. Almeno fino a domenica. Una telefonata. Conferma. Grazie.
Ho finito di vedere il Dottor House. Ancora. E mi sono commosso. Ancora.
Concludo con il filmato della cronistoria dei 3 minut più emozionanti della mia vita. Emozione che tra l'altro -a parte oggi pomeriggio per quasi 2 ore grazie a Youtube- ho rivissuto anche andando in pellegrinaggio, come questa foto, mossa perchè fatta da Cristy, dimostra.
Ricordando le migliori 2 pizze in compagnia della mia vita
Spero che anche voi vi emozioniate, di nuovo.
sabato 13 dicembre 2008
Settimana
Esattamente una settimana fa giungevano visite. Bel ragazzo, fisico atletico, biondo, occhi chiari, buona posizione. No, non sto parlando di me (chi lo aveva pensato è evidentemente convinto di essere sul blog di Francesco Totti). Comunque niente foto, perchè, mentre il mio amico coi panni ufficiali del turista scattava foto, io ero troppo impegnato a fargli pesare che io non ero un turista. Comunque giro canonico: Amsterdam in una bella giornata incredibilmente calda (14 ore nella Venezia del nord, rientro con l'ultimo treno) e Utrecht in una nebbiosa giornata incredibilmente fredda (5 ore nella città universitaria d'Olanda, rientro solo dopo 2 ore passate al tavolo di un bar davanti a una cioccolata calda). Comunque bellissimi giorni. Dank u vel.
Alla di lui partenza ho realizzato di avere una delle settimane più propense al cazzeggio di tutta la mia vita. Lezioni saltate o spostate, di fatto un paio d'ore all'università mercoledì pomeriggio, meno di due il venerdì mattina. Con tutto il tempo a disposizione ho fatto grandi piani. Cosa che non farò mai più, così mi incazzerò meno con me stesso la prossima volta, quando non ne realizzrò mezzo.
Ieri sera di nuovo qualcosa che vale la pena di raccontare.
I cinesi, forse stanchi di essere umiliati e offesi da me per come cucinano gli spaghetti, hanno proposto di andare da loro a mangiare. Ho controllato: nella versione di wikipedia in lingua cinese, la parole igiene non esiste. Ok, sono ragazzi, la casa magari era già un po' sporca quando sono arrivati... comunque sono stato contento della mia super vescica che mi ha permesso di riportarmi a casa mia le mie scorie senza dover testare la pulizia della toilette. Come se non bastasse (qui entrano in ballo molte questioni sull'intelligenza) il proprietario di casa mi ha raccontato un divertentissimo aneddoto: solo il giorno prima aveva avuto un incontro ravvicinato con un topo, proprio nella sua cucina. Proprio -ovvero- nella cucina dove si è preparato quello anche io ho mangiato. Poi, molto rammaricato ha aggiuto che ha tentato di catturarlo, di ucciderlo con la scopa; ovviamente - ha specificato - per mangiarlo (sia chiaro che non sto assolutamente scherzando nè ingigantendo la cosa). La mia mente occidentale-illuministica ha pensato: "l'avresti mangiato nello stesso piatto che io userò stasera?". Infine per tranquillizzarmi ha aggiunto che comunque non era riuscito a ucciderlo, ma era quasi sicuro di averlo colpito. "L'ho ferito in maniera grave" dice l'occhiamandorla. "E' andato a morire sotto un mobiletto diffondendo scabbia, leptospirosi, tifo, peste bubbonica" pensa l'occidentale-illuminista che ha guardato troppi Dottor House.
In tutto questo mi resta una domanda fondamentale: mi ha detto che il topo è entrato dal balcone. Ma come cazzo ha fatto, che l'appartamento è al 4° piano?
Schifo a parte, la cena multiculturale a livello di cibo è un successo. Le polacche partecipano con una zuppa di farina (?) che mi spiegano essere prodotta con elaborati processi chimici - evvai! Eugenio 2 - Salute 0 -. Io faccio le cotolette, anche se qio non esiste il pan grattato. Provo a grattare e sbriciolare i grissini che ho, non è il massima ma il risultato è buono. E quando li servo non posso resistere dal dargli la dimostrazione di quanto sia avanzata la loro cultura culinaria. A uno do la frittella che ho fatto alla fine (con l'uovo e il pane avanzato, io non butto via niente) e lui mi dice: "buona sta carne!". Fenomeno.
I china vanno di pollo (spero) con sedano e frutta secca, poi riso fritto e purè (che sinceramente non ci credo per niente che sia tipicamente cinese, hanno un po' la balla di serie, i nostri amici del popolo).
Dopo cena arriva il (ex) coinquilino spagnolo di Pietro, Pancho, che si va a giocare a pallone. Ovviamente il cinese che organizza non si sa spiegare, quindi dinchè non arrivo là non capisco dove sto finendo.
50 centesimi per giocare due ore a pallone in una palestra riscaldata, calcetto 3 contro 3 in un campo da basket, partite lampo ai 2, chi vinc regna. Niente regole. Che se detta fra amici la cosa è simpatica, quando tutti (tutti!) gli altri giocatori sono africani con il fisico da africani, la cosa spaventa un po'. Poi va tutto meglio del previsto. Io e lo spagnolo regaliamo un po' di senso tattico europeo, lo strapotere fisico di qualche ghanese fa più che paura, ma mi sfianco e mi diverto molto. Se poi ci mettiamo lo spettacolo del cinese alto 1,55 che, indossando una canottiera da muratore, sbaglia ogni movimento in campo e tocca la palla come Edward mani di forbice con il suo materasso ad acqua...siamo vicini al divertimento puro. Se poi aggiungiamo che la serata finisce con due miei tunnel-gol al suddetto cinese (cui evito di dire "Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo" solo perchè ho paura che qualche africano mi percuota fortissimo), beh, allora siamo all'estasi completa.
Stamattina bel sole. Esco. Freddo barbino. Decido di mangiarmi a casa, al calduccio le mie alici. Quando torno dal mercato guardo le borse della spesa. Clementine e zucchine, l'ospizio mi sta aspettando.
PS: se qualcuno ha creduto alla storia della settimana olandese lontani dai pc, allora siete dei terapisti.
sabato 6 dicembre 2008
giovedì 4 dicembre 2008
Viaggi
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Amsterdam, Pietro e io verso un ponte
(o verso il pranzo o verso l'infinito, come preferite) Mercatino di Natale a Dortmund,
il grande albero nel cento della piazza
Ok, dopo aver dimostrato che c'ero, ecco il veromotivo di questo post. Fra gli scatti che escono dalla mia macchina fotografica mi imbatto in 4 foto del 19 novembre, ovvero il giorno in cui il mio incolto pelo della faccia compiva 27 giorni...e visto che avevo un esame e visto che facevo schifo mi sono rasato. Però l'ho fatto a rate, solo per fare il gioco "Vediamo come sto con..."
Perciò condivido i brillanti risultati della mia indagine.
mercoledì 3 dicembre 2008
100
Questo meritava sicuramente un post.
Potrei aggiornarvi sulle ultime novità.
Sul fatto che gli altri due italiani sono partiti.
Sul fatto che ho ricevuto visite.
Sul fatto che ho varcato per la prima volta il confine olandese.
Sul fatto che ho provato gioia nel rientrare nel suolo patrio (olandese).
Sul fatto che ho passato una seconda notte in bianco.
Sul fatto che ho avuto i risultati degli esami.
Sul fatto che sono contento dei risultati degli esami.
Sul fatto che faccio niente, sempre stanco.
Sul fatto che continuo a guardare Dottor House.
Sul fatto che aspetto visite imminenti.
Sul fatto che la festa di Sinterklaas è bellissima.
Sul fatto che ancora un paio di settimane e torno a casa.
Sul fatto che ne ho voglia.
Sul fatto che devo già andare a dare il pravviso per quando lascierò la casa.
Sul fatto che questo mi da fastidio e nostalgia anticipata.
Potrei aggiornarvi ma non ne ho voglia. Però, visto che sono fato al contrario, che faccio quello che prometto di non fare e non faccio quello che prometto di fare,che vi parlo e non vi parlo allo stesso tempo di queste cose...beh, vi metto anche questo bel video. Ho avuto 30 giorni per farlo calzare a fagiuolo...ovviamente sono in ritardo, come sempre. Poi stasera non piove neanche. Però è giusto così.
mercoledì 26 novembre 2008
Non è mai lupus
In ordine di importanza (importanza per la mia mente stanca):
nel week end mi sono fatto una pera di Dottor House (parallelo ubriacone con Brunello di Montalcino); ho trovato un sito (cantina) con tutte le puntate (barrique di ogni sorta) di tutte le serie (ogni etichetta conosciuta) e in straming (sono dentro di notte, non c'è il custode e ho il mio bicchiere preferito).
Ergo ho larvato per quasi tre giorni (per pudore non dico quante puntate ho visto, tanto non indovinate) e ho perso un sacco di tempo che avrei dovuto impiegare lavorando all'ultimo progetto che devo consegnare in settimana.
Sottotitolo del post: Ma si può?
Lavoro che ovviamente -ovviamente per me- avevo sottovalutato, così lunedì ho pensato bene di fare due conti...e fai due conti che fai due conti... ho fatto il primo loop della mia vita. Nel senso che ho fatto un dritto da antologia: cena lunedì sera tardi (tripla omelette a mezzanotte) poi davanti al computer ininterrottamente fino alle 4. Di pomeriggio. Giuro che non ho cacciato neanche uno sbadiglio. E mi sono solo alzato solo per vedere l'alba su Deventer ancora un po' innevata. No, per la vescica no, io ho un grande livello di sopportazione in quel senso.
Lavorata sovrumana che mi lascia invece che esausto carico come una molla. Alle 4 smetto non perchè sono stanco, ma perchè all'università c'è una festa per salutare i miei compatrioti prossimi partenti. Io sono a digiuno da molto e quando arrivano i bastoncini di pesce offerti dal catering interno della scuola, dopo due giri di cortesia per tutti me li metto davanti e abuso in maniera spaventosa. E anche senza troppo pudore, visto che assieme al cibo arriva anche un carrello con bevande varie, fra cui...una cassa da 24 di birra ghiacciata. Alla fine non ne resterà soltanto uno, ma soltanto 9, che considerato che a bere eravamo solo in due...
I cinesi portano una chitarra (per una questione di grandi numeri, devono pure azzeccarne qualcuna a volte) e uno di loro dedica ai due italiani "Take me home, country road" di John Denver (figa come pronuncia lui "Virginia" è una cosa che ti fa capire il senso della vita). Finito questo momento quasi commovente ci mettiamo a fare karaoke, con noi itailani che alterniamo alla chitarra canzoni che conoscono tutti (tutti quelli nati più a ovest del Pakistan) e i cinesi che cantano canzoni struggenti
Quando la mia gola e calda, non solo e non principalmente per il canto, partiamo coi grandi classici incantabili tipo You can't always get what you want", "Whith or wothout you", "I can't help falling in love with you" fino a un accenno di "Hotel California". Perdiamo un sacco di tempo con gli accordi perchè i cinesi si ostinano a cercarli su youtube...ok, bel tentativo, magari alla prossima ti spiego un po' di cose.
Finale nella mestizia intimizzatrice con colonna sonora "The scientist". Sembra butti male, la testa pesa. Invece reggo un casino, e sono gasato perchè lavorando come un cinese (che poi ho scoperto essere degli scansafatiche da antologia) mi sono messo avanti. Perciò serata al cinema. A vedere James Bond. Faccio la mitraglia di Batistuta quando parlano italiano e solo noi tre capiamo. Poi mi perdo nella trama, capisco solo inseguimenti scazzottate sparatorie scazzottate amoreggiamento scazzottate sparatorie incendio finale. Ma mi basta. Poltrona comoda, buio in sala: anche qui non un solo sbadiglio. Stupefacente. Il biglietto costava 10 euro inclusi bibita e pop-corn. Confezione gigante che io lascio elegantemente mezza piena sotto la mia postazione, senza rovesciarne neanche uno. il cinese invece li ha finiti. Oggi in classe (doppia tosse imbarazzata). Durante la lezione (tripla tosse imbarazzata). Fantastico. Così fanno 40 ore tonde tonde di veglia. E la scorsa notte un sono regolare, 8 ore, nè più ne meno.
Ps: stamattina ho preso per la prima volta del mafioso, ovviamente in quanto italiano. La cosa che mi ha dato più fastidio è stato non che me lo abbia detto un olandese, ma che me l'abbia detto di fronte a uno svizzero. Per fortuna quest'ultimo non ha detto nulla altrimenti avrei sicuramente infierito su di lui dicendo: primo tu non prendi parte neanche a una barzelletta, dueee treno dell'amore portami con te, qua trovi la gioia, c'inquinate il fiume, seeei srgewce.
giovedì 20 novembre 2008
Ci vedono così...
Ok, questa è la situazione, la conosco e ci convivo. Tento anche di migliorare, sono in Olanda apposta. E se se ne parla ci posso ridere su. La mia cultura mi ha dotato di autoironia.
Mentre in Cina....
Ok, solo breve filippica.
Non puoi tu che dopo 4 anni che abiti qui e pronunci "tempo" uiter, ospedale ustidal e che, pur non sapendo pronunciare le "R", ti sei scelto un nome occidentale con la "R".... non puoi tu occhiamandorla sfottere la mia pronuncia! Tant'è che quando parlo io tu capisci sempre, quando parli tu nessuno ti capisce, a parte 1 miliardo e mezzo di persone (idovina da che nazione vengono?).
Soprattutto non puoi fare ironia se poi non sei disposto a fare ironia su te stesso. E tu non lo sei. Non per colpa tua, ma non lo sei, come i quasi 2 miliardi di tuoi compatrioti. E io mi dispiaccio fortemente per voi.
E vi dimostro che noi siamo diversi.
Perciò ecco un po' di sana autoironia made in Italy.
Questo è palesemente opera di francesi, se ascoltate bene la pronuncia delle erre. Ma io sono autoironico, quindi obbiettivamente dico che fa ridere (e dico anche che piece e piss li ho sempre pronunciati e sempre li pronuncerò alla stessa maniera).
Quest'altro è semplicemente un capolavoro, e stando a quanto mi hanno detto le polacche, quando noi italiani parliamo fra di noi nella nostra lingua, sembriamo esattamente come lui. Quello di mezzo, intendo.
martedì 18 novembre 2008
lunedì 17 novembre 2008
giovedì 13 novembre 2008
Andate, esami, ritorni
Si va ad Utrecht, con tanto di visita guidata a una biblioteca (pallosetto) e a un museo di carillon giganti (grosse più o meno come una roulotte, qui sono una tradizione, il sabato al mercato ci perdo le ore a guardare i suoi meccanismi). Chi mi prende mentalmente in giro non ha idea di quello che si perde.
Pomeriggio free. Biglietti del treno e pasti pagati dall'università. Ritorno ognuno per i suoi ("volete che vi faccia anche il biglietto per il ritorno o qualcuno pensa di fermarsi ad Utrecht" chiede non ironica la nosta Janny). Ma si tornerà tutti. Non insieme.
La scelta è caduta su Utrecht dopo che noi europei abbiamo fatto blocco dopo che i cinesi (guidati magistralmente da una di loro, dai modi un po' sospetti di un emissario del partito) avevano spinto in maniera fastidiosa per Maastricht. Che sarà anche una città carina, ma è a quasi 3 ore di treno da Deventer: in giornata è una bella sfacchinata. La cigliegina sula torta di tutto questo era la motivazione di tale destinazione: quella che per tutti noi è solo una città famosa per il trattato, per loro è rinomata perchè, essendo una città di confine, c'è un ristorante che è una parte in territorio olandese, una parte in territorio belga. Un ristorante!!! Cioè secondo voi io mi devo fare 6 ore di treno in un giorno per mangiare in Olanda e pisciare in Belgio? Questo è stato più o meno il mio commento quando il carrarmato della proposta/dictat cinese per Maastricht avanzava nella Tien An Men della discussione. Poi però, alla prima prova di forza, appena hanno vosto che potevano rischiare uno scontro (anche se solo verbale)... tutti a Utrecht, e anche più convinti di noi...senza parole.
Forse non ce l'hanno raccontata giusta, forse il ristorante era solo una scusa per estradare, o forse li fa impazzire quel piccolo pisellino d'Olanda che si incunea fra Belgio e Germania. Noi tutti continuiamo a chiedercelo, loro continuano a fare quello che gli docono.
Ok, questo post si è trasformato contro la mia volontà in un ennesimo post antiocchiamandorlesco. Perciò sterziamo.
Periodo di esami, settimana più che impegantiva. Per chi non l'avesse capito da post precedente -e mi auguro che siate stati in molti- due esami scritti, lunedì e mercoledì. Il primo lungo, il secondo lungo e difficile.
Alcune cose spettacolare dello svolgimento degli esami alla Saxion University che non si possono celare.
In aula non c'è il tuo professore, ma una tizia che tu non hai mai visto, che squadra per ore la tua carta di identità, che controlla la tua firma che neanche sugli assegni da Cartier, segna le annotazioni che fai...roba che da noi appena alla maturità. Si vociferache questa donzella sui 60 faccia questo di mestiere, gli altri mesi dell'anno li passa in naftalina, a ingozzarsi di Fisherman Friends: mercoledì se ne è sparati 6 nel giro di 7 minuti (l'ho notato non perchè non stessi facendo niente, ma perchè i sornacci schifosi e continui di un cinese di fianco a me continuavano a distrarmi. Per chi ignora il significato, sormacciare significa tirare su dal naso in maniera rumorosa il catarro misto a muco).
Ultima chicca della sessione di esami: nei corridoi delle aule dove ci sono test, almeno uno per piano, c'è un'agente della sicurezza con tanto di divisa con il logo Saxion che se ti intima di fare silenzio se tu passando davanti a lui chiacheri con qualcuno.
Poi. Oggi ho fatto una delle più intense lavorate mentali della mia vita: ho scritto un report su un progetto ininterrottamente dalle 10 alle 18. Ininterrottamente intendo che non mi sono neanche alzato dalla sedia, nè per mangiare nè per andare in bagno. Ho scritto una decina di pagine in inglese insieme a una polacca. Il bello di tutto questo infatti, è che è un lavoro di gruppo. Io, la polacca e una cinese. Ma visto che io mi sono già fatto il mazzo per 2 e 1/2, ora rischio anche di rimanerci fregato, perchè se la cinese, come temo, non farà la sua parte (che io non posso materialmente fare), oltre a non farmi prendere 3 crediti che -cazzo- mi servono, renderà anche inutile ore e ore di lavoro che ho fatto.
Come avrete notato dall'improperio e dal "nuovo" tema, questo post sta nuovamente tornando a delirare sui cinesi. Quindi dopo aver sterzato, lo fermiamo qui. Come diceva puffo Quattrocchi: "Che è meglio!"
lunedì 10 novembre 2008
Numeri
1 : sempre, per ora, io
2 : le chitarre che ci sono adesso nella mia stanza
4: le aringhe che mangio il sabato al mercato
7 : i cinesi che sono in corso con me
9 : il primo votone nell'università olandese
10 : le birre che ho bevuto venerdì sera
12 : i gradi che ci sono oggi
13 : i gradi del vino che mi ha regalato il mio coinquilino congolese
15 : i giorni che mi tocca aspettare per avere i risultati dell'esame di oggi
16 : gli euro di un biglietto andata e ritorno per Amsterdam Centrale
17 : l'ora in cui mi sono svegliato giovedì
18 : i giorni che non mi faccio la barba
24 : gli anni che compio tra un po'
28 : gli anni del mio professore più giovane
29 : i gradini della scala a chiocciola della mia casa olandese
30 : i minuti di ogni giorno della mia vita che in media avrò passato in Olanda
31 : gli esami universitari che ho passato fino ad ora
34 : gli esami universitari che ho tentato
38 : le ore consecutive che sono stato senza mangiare qualcosa di decente
43 : le volte che ho dovuto leggere le soluzioni per finire Indiana Jones e il destino di Atalntide
54: gli anni che compie mio padre oggi, auguri
55 : i minuti di treno per andare a Utrecht
56 : le persone che hanno votato ai miei sondaggi
75 : i watt della lampadina sopra il mio letto
76 : i giorni che sono in Olanda e i post dell'olandese mangiante
83 : i post di questo blog, questo compreso
100 : i grammi di parmigiano reggiano che ti danno con due euro e mezzo
106 : i giorni che non vedo il mare
120 : i secondi che ci metto in bici ad arrivare all'università col semaforo verde
156 : gli euro che ho speso ad arredare la camera
249 : gli articoli che ho scritto sul giornale
288 : i film in streaming che posso guardare
484 : i giorni che non scrivo più per il giornale
636 : i artécol in wikipedia in dialèt arzàn
2638 : i file della cartella immagini del mio computer
8759 : i giorni che ho vissuto fino ad oggi
sabato 8 novembre 2008
giovedì 6 novembre 2008
Buchi e leggi
Metto finalmente il mio bellissimo coprisella sul sellino della mia bici. Anche se non calza alla perfezione ho dovuto metterlo: se hai una sella "gel" e ci viene un buco, è probabile che il gel esca e ti sporchi i pantaloni -leggi accadimento di sabato-
Vado ad una lezione che non dovrebbe esistere. Il professore la chiama appuntamento perchè è un momento di recupero che ha ritenuto necessario visto che in due mesi di lezioni, a forza di pause caffè non era riuscito ad iniziare il programma che si era prefissato. Cosa ancora più strana, capisco un casino, mentre le menti occhiamandorlate intorno a me mi sembrano buchi neri -leggi gialli-. Quella che rispetto di più gioca a Mahjong.
Mi sparo un altro panino Subway di 30 cm senza fare una piega. Mi faccio il mazzo tutto il pomeriggio per un progetto di gruppo dove io ho fatto tutto il lavoro e le mie due compagne non hanno nemmeno cominciato il loro (che è ovviamente minore del mio). Scopro -leggi Pietro mi informa facendomi sclerare mentre lavoro al mio progetto - che la mia idea buttata lì per supportare moralmente chi voleva mollare non era un buco nell'acqua: io avevo scritto "cosa ho prodotto in bagno", chi mi ha copiato -guardare solo a stomaco vuoto- è stato più diretto.
Esco dall'università che piove. Piovvigina. Il mio coprisella è bagnato. Nella tettoia sopra la mia bici cìè un buco -leggi voragine-
Attacco la dinamo e parto. Che strano rumore che fa la dinamo. E che strano scodinzolo che ha oggi la mia bici. Ruota sgonfia...ruota a terra...ruota con un buco.
Prima di sera conosco un ragazzo molto gentile, davvero simpatico. Penso senza dubbio che sia gay, ma non è toscano - leggi: perciò non so perchè lo sto dicendo in questo post -
Visite italiane alle 22.20. Non ho ancora mangiato. Non sono lui nè lui, quindi gli unici buchi che mi vengono sono quelli della fame.
Pastasciutta delle 23, ricca di panna che fa sempre bene -leggi: solo se vuoi imitare il blogger che due anni prima che l'ebbi mi rubò l'idea -
Poi non c'ho sonno, d'altronde in quel buco di isola che è Capo Verde, non è neanche mezzanotte.
In tutto questo, non ce l'ho fatta a trovare un solo buco per studiare decentemente per gli esami della settimana prossima.
domenica 2 novembre 2008
Riso amaro
A momenti mi passava la voglia di postare questo video. Che spero aiuti chi si sente come me a farsi una risata.
Sicuramente non riderà il pirla dell'ultima scena del filmato.
PS: qui piove, anzi no, anzi sì di nuovo. Devo studiare parecchio. Ce la posso fare.
PPS: previsione. Come Hamilton, anche Obama rischierà di non vincere.
giovedì 30 ottobre 2008
Narrazione
Allora, dopo tanto, ritorno. Scrivo, quindi sono. Vi ringrazio per le esortazioni a riprendere a scrivere un post; esorto tutti a tempestare di richieste molto più pressanti Mario, che ha addirittura manifestato la volontà di (scusate il tecnicismo) chiudere su baracca e burattini. Forza magico, non mollare!
Aggiornamenti sulla situazione olandese: la settimana scorsa era la "autumn vacation". Ho girato in dolce compagnia più in questa settimana che nei due mesi precedenti.
In brevissimo: Amsterdam (centro storico, canali, red light district, giro in barca), Den Haag -che sarebbe poi l'Aia- (Panorama Mesdag, centro storico, Madurodam, palazzo del governo), Amsterdam -ancora- (Rijksmuseum). Considerazione: alla fine le città olandesi sono piccole, comode da visitare anche a piedi. Non c'è l'infinità di cose da vedere stile Roma, tutto è molto raccolto attorno al centro, tipo Firenze, mutatis mutandis...in sostanza delle grandi città da visita di una giornata.
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lunedì 20 ottobre 2008
Flash
Un altro dei grandi motivi per cui questa giornata è voltata è perchè ne ho dormito più della metà. Non nel senso di quei piccoli sonnellini insulsi: no, ho proprio attaccato al sonno di stanotte quelle 5-6 ore di bonus...evitando di dire a che ora mi sono svegliato, faccio presente che adesso sono incredibilmente sveglio e riposato. Altra cosa positiva del gran dormire è la possibilità (è statistica, non certezza) di sognare di più. E io mi sono svegliato con questa immagine.
Una situazione veramente assurda.
Partendo dalla cosa più realistica:
Io giocavo nella nazionale italiana di basket.
La nazionale italiana di basket era in finale alle olimpiadi.
Roberto Chiacig era nero.
La nazionale italian di basket stava battendo gli stati uniti in finale.
Questo post è un vano tentativo di atribuire un'etichetta, anche se solo un sogno, a questo giorno, in modo da non farlo svanire.
E visto che 4 etichette sono meglio di 1, ci aggiungo queste 3, che non sono mie ma che a proposito di cose assurde, irreali e poco probabile, se la giocano fino in fondo.
domenica 19 ottobre 2008
Ombre di luce. Riflessioni riflessive
Solo per puntualizzare: non ho fumato niente prima durante o dopo la stesura di questo post.
lunedì 13 ottobre 2008
Sconnessi ma contenti
Comunque, l'incazzatura e il disagio sono grandi, anche perche' in questo mese ho un progetto per il quale devo disegnare on line un sito web...e farlo all'universita' fra una mandria di biondini con l'ipod che urla, rutta e trascina le sedie girevoli da una parte all'altra della sala computer, non e' una prospettiva accettabile.
Per risollevare il buon umore mi butto su un argomento leggero: il nepotismo nel mondo del cinema. Perche' e' un fatto davvero increscioso quando ruoli di prim'ordine non vengono assegnati in funzione di una effettiva bravura, capacita' espressiva o recitativa, talento, ma grazie ad un legame di parentela con qualcuno che gia' conta nel mondo del jet set.
Primo esempio che mi balza alla mente. Senza parole.

Bene, sono in pochi a sapere che il bel morettino ha ottenuto la parte nel film solo grazie all'intercessione del suo fratello gemello...non indovinate chi?
Ebbene si', e' proprio lui

E, ultimo caso in ordine di tempo, un altro simpatico personaggino: il nuovo protagonista del film WALL•E della Disney Pixar.

Non vi ricorda nessuno? Beh, rinfrescatevi la memoria: se vivete ancora nel mondo delle fate, ecco un brusco risveglio. Il simpatico robottino non ha ottenuto il suo ruolo grazie ai suoi occhioni dolci o alle sue movenze pacioccone. La spinta decisiva l'ha data il padre, gia' attore di successo, entrato nella vita di noi tutti nei panni di Numero 5, il protagonista del film Cortocircuito.

martedì 7 ottobre 2008
L'insostenibile pesantezza dell'avere
Ovviamente il prima...
e il dopo!
Comunque. Sono ritornato alla mia routine quotidiana dopo una settimana atipica. Ricevuta visita di sorella-cognato-cugina. Bello per la compagnia, meno per l'inglese, molto bello per il viaggiare. Nel senso che mi sono dovuto decidere ad abbandonare la mia Deventer per visitare un po' di questo paese (che, per chi non lo sapesse, è più piccola di Emilia Romagna + Lombardia). Tanti mulini, Amsterdam, dighe e polder. Breve riassunto di 3 giorni intensi (e freddi) di viaggio. Ma io sono bravo a parlare, mica a raccontare: perciò eccovi 2 foto molto rappresentative.
Scorcio su mulini con canale
Nuvole basse sull'orizzonte, compagne inseparabili
di tutte le mie mattine e tutti i miei pomeriggi
Per dimostrare che c'ero anch'io...
Infine una breve considerazione. Questa nazione (come divevo grande come 2 regioni italiane) viene da molti considerato un grande paese. E io sono abbastanza d'accordo. E non è che ci facciano il mazzo economicamente, visto che il loro PIL è di poco inferiore a quello italiano. Va bene che loro lo producono tutto dalle 9 alle 17 e dal martedì al venerdì (orario di lavoro mitico!), ma ci sono motivi molto più importanti. Per esempio il saper riconoscere un mito quando lo incontrano. E per di più, l'avere la proprietà linguistica per goderselo in versione originale.
Qui costui è giustamente un mito. Sforzatevi di trovare 10 minuti per guardarlo tutto. Facciamo in modo che lo diventi anche da noi.
mercoledì 1 ottobre 2008
Help! Wanted
Numero uno. Il video che non mi fa postare qui sotto è quello del primo succeso delle Vibazioni, Dedicato a te. L'ho rivisto da poco e ho notato una cosa spettacolare che non posso non comunicare a qualcuno: come potete vedere, esattamente al minuto 2:18, sullo sfondo si vee chiaramente una telecamera che riprende il video e anche (questo è il the best) il vigile che ferma le auto per permettere la scena...come dicono in Romagna: un spetacolo!
Numero due. Avrebbe dovuto essere il mio primo contributo alla famosa rubrica separati alla nascita (in veste di autore, non di protagonista), ma sono insorti problemi insormontabili, per cui necessito, ancora una volta, del vostro aiuto.
E' molto semplice: non mi ricordo il titolo di un film che ho visto tempo fa. Gli attori sono tutti direi abbastanza sconosciuti, il protagonista ha un viso magrissimo. Sembrno inglesi, probabilmente il film è inglese, databile fra fine '80 inizi '90, credo ambientato a Londra. La trama è: giovane coppia, lei muore e lui rimane con la bambina piccola, che cresce fra varie disavventure con le nonne. Sono convinto che il titolo del film sia il nome della bambina, pensavo "Sarah", ma non ho trovato niente su Internet.
Ora: se qualcuno ha notizie che aiutino a trovare titolo o anche solo attore protagonista, la ricompensa conisiste in 50 fantaliardi. Di Bisondollari.
Grazie dell'aiuto. Adesso torno alla mia quotidianità fatta di lezioni, homework e una pioggia e un vento da stomacare.
domenica 28 settembre 2008
Vincitori e vinti
- Duomo di Milano
- Arena di Verona
- Piazza San Marco, Venezia (basilica, campanile e palazzo ducale)
- Ponte dei Sospiri, Venezia
- Mole Antonelliana, Torino
- Le due torri, Bologna
- Palazzo Vecchio, Firenze
- Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze
- Piazza dei Miracoli, Pisa
- Piazza del campo, Siena (con Torre del Mangia)
- Basilica di San Francesco d'Assisi
- Basilica di San Pietro in Vaticano, Roma
- Colosseo, Roma
- Colonna traiana, Roma
- Castel Sant'Angelo, Roma
- Pantheon, Roma
- Fontana di Trevi, Roma
- Castel del Monte, Andria
- Reggia di Caserta
- Tempio della Concordia, Agrigento
Faccio notare che ben 19 dei 20 me li avete suggeriti voi. A ME perà il Pantheon piace, quindi eccolo in classifica. E dopo i vincitori, gli esclusi.
Motivazioni e ringraziamenti. Grazie a Evachent, per i suoi 15 commenti e suoi 13 monumenti consigliati...solo 3 fra i vincitori, ma il tuo impegno verrà premiato.
Grazie a tutti per non aver citato i lucchetti di ponte Milvio.
Alberobello, Pompei, Boboli, Volterra, San Gimignano, Matera... non propriamente monumenti: bellissimi ma difficili da catalogare.
Ville e villoni molto belli, ma i classici sono più d'effetto.
Grazie anche ai patrioti (San Martino della Battaglia e Redipuglia); ai campanilisti (San Marco Argentario -non sarà mica dove sei nato tu, Antonio?- Parma e Scandiano); a chi ha votato per casa sua e a chi ha votato per casa mia.
Infine grazie a Lenny, che con i suoi millemila commenti mi ha fatto nascere l'idea per questo sondaggio. E grazie a tutti per avermi fatto raggiungere i 43 commenti, che superano di uno i 42 del post concorrente. Ma la vittoria va all Cinzia, visto come ha ridotto il suo vero avversario.
venerdì 26 settembre 2008
Italiano? Che culo! Davvero
Comunque, per chiarire, sto parlando di cinesi. Lasciamo perdere le facili allusioni alle loro inspiegabili moltiplicazioni (i primi giorni erano 3, dopo venti giorni sono già 6). Quello che sconvolge noi europei (anche le polacche e gli olandesi, si vede pesantemente) è la loro disabitudine a pensare, ad avere un'opinione ed esprimerla. Alla fine molte situazioni sul momento le trovi più ridicole che altro: ma se vai a fondo c'è da rimanere a bocca aperta.
"Cos'è Wikipedia? Non l'ho mai sentita nominare" non è una cosa che mi posso sentir dire da tutti e 6 i cinesi, considerando che sono 6 cinesi che studiano all'università, quindi saranno l'intellighezia del loro paese nei prossimi anni (e non dite: "avranno una loro enciclopedia on-line". Già chiesto: "No") .
Quello che sconvolge di più è il livellamento e la difficoltà a esprimere opinioni. "Ti piace il te?" è una domanda che provoca sconcerto nei loro volti: l'unica cosa di cui siete sicuri è che la risposta che (dopo una lunga attesa) darà il primo, sarà la medesima che anche gli altri faranno a gara a darvi.
So che è difficile far capire a parole quello che una situazione, un atteggiamento esprimono. Così provo a ricostruire le due perle di oggi che mi hanno convinto (contro ogni mio proposito) a scrivere questo post. Che ripeto, non voleva essere razzista. Solo far conoscere. E anche far riconoscere le proprie fortune.
1)Si parla di comunicazione e managing, lezioni molto partecipative. Domanda del prof: "Chi è un personaggio politico che ispira fiducia?" Risposta quasi in coro (parole testuali) "Il nostro premier XXXXX". Ai nostri sguardi allibiti una prova a giustificare: "Ha fatto molto bene perchè 10 anni fa ha salvato molti scienziati; se non l'avesse fatto adesso la Cina sarebbe un paese molto molto povero". Chiedo al mio vicino come li ha salvati (c'era una bomba, un attentato, un virus letale?). Risposta: "Fino a 10 anni fa tutti gli studiosi volevano emigrare in USA o Europa. Poi non sono più andati via...".
2) Stessa lezione. Il prof cita la parola referendum. Poi legge i loro occhi interrogativi e si ferma a chiedere se conosciamo il termine. Sei teste si scuotono a destra e a sinistra. Sguardi di incombrensione. Io mi giro verso il mio vicino e gli spiego: "Quando la gente, per decidere se una cosa gli va bene o no, vota". Sguardo di incomprensione
Ps: tu che puoi, affrettari a votare. Manca poco al responso
mercoledì 24 settembre 2008
Sounds good
I giorni olandesi sono very busy, con questa storia dei compiti a casa e dei progetti di gruppo...comunque hanno il lato positovo di tenermi marcato stretto, che io ne ho decisamente bisogno.
Per avere l'ispirazione mentre sto progettando e costruendo il modello operativo di un'impresa economica da me inventata (giornalismo?!? chi stipula i contratti inter-universitari per l'Erasmus è un mito!), mi affido alla grande musica, you tube fornisce e suggerisce.
Le cuffie sono nelle orecchie, ascolto, sento e scrivo. Poi butto gli occhi al video e traggo alcune conclusioni...
Attenti a giudicare le persone.
Attenti a giudicare le persone da quello che gli altri dicono di loro.
Attenti a giudicare le persone dai vestiti che portano.
Ma soprattutto attenti a giudicare le persone da i capelli che portano...
Una voce ti può scusare per questa e per molte altre cose.
lunedì 22 settembre 2008
Voglio anch'io mille commenti!
Per tenervi aggiornati sulla mia trasformazione in un vero olandese, pochi brevi flash.
Ho di nuovo una bici: 4o euro, ma per non perderci troppo, dirò che l'ho pagata 50 quando la rivenderò. Sì, perchè oltre a essere leggermente bassa per me, penso che abbia una ruota ovale: non si vede a occhio nudo, ma mentre vado sembra che la strada sia piena di dossi... Per il momento sono "motorizzato", ma spero di trovare a breve qualcosa di meglio.
Ora sono un autentico fan del calcio totale: venerdì sera sono andato allo stadio a vedere la squadra locale (i Go Ahead Eagles di Deventer, nei quali milita la vecchia gloria Marc Overmars, ciccione come pochi, con la velocità di una gazzella sbranata da un leone e l'agilià di un platano secolare). Partitona insulsa, strappiamo un 1-0 con un gol di rapina proprio nella porta sotto la curva dove mi trovavo. Però clima molto olandese. Positivo.
Ma soprattutto, ho finalemente rischiato la vita mangiando aringhe crude: prese al mercato, 5 euro per 4 aringhe intere (sbudellate e disliscate), serite con pezzetti di cipolla in un cono di carta oleata, mangiate con le mani: davvero buone, anche se le dita han puzzato di pesce fino a sera.
giovedì 18 settembre 2008
C'è chi può e chi non può. Io può



Sono a lezione. Per un corso dobbiamo progettare e programmare un sito web con database. Sono in un aula completamente di vetro, tavoli nuovi di pacca, sedie ergonomiche per tutti (non solo per il professore, anche per gli studenti). Siamo intorno ad un tavolo centrale. Intorno a noi 12, dico 12 computer nuovi di balina (gli scatoloni sono ancora nel corridoio poco lontano): pentium centrino II e tutte le cose di ultima generazione, tastiera e mouse nero, schermo piatto a 24 (24!!!) pollici. Il professore dice: "Ragazzi, dobbiamo iniziare a prendere confidenza con il programma che useremo; purtroppo con i nuovi computer abbiamo dei problemi di rete, stiamo ancora completando l'installazione". "Ah -penso- allora qualche magagna ce l'hanno anche loro". Il professore esce, rientra dopo un minuto. Spinge un carrello, come quello delle cameriere che rifanno le camere negli alberghi. Lo apre e tira fuori...un computer portatile per ciascuno di noi. Siamo in 12. Nel carrello ne restano altri 8. Laptop Hp, centrino II, schermo 19 pollici. Cinque mesi di vita al massimo. Connessione wireless al segnale interno dell'università, gratis per tutti gli studenti, of course. Standing ovation.
Il video rappresenta la sfida alla tecnologia. Qui in Olanda l'hanno vinta, noi siamo i protagonisti del video. Questo filmato è dedicato a mia sorella Elena (che tra l'altro può commentare, ogni tanto!) e alla sua passione per i gatti.
mercoledì 17 settembre 2008
Sostanzialmente piatto di pasta. Grande. Più grande

lunedì 15 settembre 2008
Sport, piedi, vescica, fame, fiesta
Ieri mi sveglio tardino, e vista la mia scarsa disciplina alimentare del giorno prima (panino con nutella a pranzo e a cena una coppà malù al cioccolato) punto tutto sul pranzo. Ho già in mano la pentola per farmi un chilo di pasta, quando passa il tedesco che abita con me: "Tra mezz'ora giochiamo a basket davanti al supermercato, ti va di venire?". "Cazzo! Mi piace davero giocare a basket...ma non faccio un pasto decente da 36 ore...però se adesso gli dico di no poi pensa che mi ruga e magari non me lo chiede più la prossima volta...poi è da quando sono partito che non faccio un vero sport. E' deciso: lascio lì la pentola -mica posso saltare pieno di pastasciutta- e completamente digiuno me ne vado al campo di cemento. Non svengo e mi diverto molto. Ma c'è un problema: causa poco (pochissimo!) spazio nella valigia che mi sono portato (30 kg per sei mesi non è proprio accettabile), le uniche scarpe che ho sono scarpe normali, assolutamente non scarpe da ginnastica. Così si finisce di giocare -dopo che io avevo inventato di avere un impegno-, torno a casa e sui miei piedi ben 4 vesciche (anche se il corretto termine medico è vescicola): per la precisione una vescica "standard" sulla pianta di entrambi i piedi e una cosiddetta "sfioppola" su entrami i miei anulari dei piedi (non so come si chiama, potremmo aprire un forum su come chiamare le dita dei piedi, e che nessuno dica "Piero, Giorgio e Maurizio"!).
Verso le 4 mi raggiunge a casa Paolo, che starà da me per due notti. Ha finalmente trovato casa ma non è ancora pronta-consegna, e visto che domani ha il volo per tornare in Italia, sta da me che gli viene più comodo.
Alle 7 sto collassando per la fame. Arriva a fare un saluto anche Pietro, che sembra volere solo fare quattro chiacchere. Ma io non ci vedo più dalla fame: me ne sbatto di quello che si dice e metto su 3 etti di pasta. Riemergo dalla catalessi, facciamo chiacchiere fino a tardi, poi Pietro se ne va (ha un appuntamento da McDonald's dopo che da me ha mangiato un etto di pasta al tonno e un chilo di pane, è un genio). Poi 4 cazzate su youtube e finalmente a letto, dove non so come tenere i piedi, ma questa è un'altra storia.
PS: ho aperto un nuovo grandissimo blog monotematico...in realtà è più un memorandum ad uso personale per ricordarmi in eterno che cavolo ho mangiato per 6 mesi in Olanda. Comunque visto che la maggior parte degli utenti di Internet possiede, più o meno segretamente, una vocazione da voyeur, eccolo qua.
venerdì 12 settembre 2008
Prima di andare a sprecare la serata due cose:
Uno. Non ho foto della mia bellissima bici scomparsa, ma sul web ne ho trovata una molto simile. Non la posto per non avere il magone tutte le volte che apro il blog, ma chi è interessato, qui può farsi un'idea di come era.
Due. Ieri sera il momento cinema è andato effettivamente meglio che con "Denti"... ma non siamo saliti molto di livello: in realtà volevo uccidermi con un Saw IV, ma l'audio da cinema in inglese necessita di un livello di comprensione linguistico leggermente troppo alto per il mio standard attuale. Così, mi sono buttato su Arrapaho degli Squallor: non è un filmone, ma almeno non mi aspettavo niente, e alcune voci fuori campo facevano piuttosto ridere. E visto che è un po' che non posto un video, ecco l'inizio (la parte migliore, per rendere l'idea) di quello che è anche noto come il più brutto film della storia del cinema italiano.